ISTRUZIONI PER L'USO

IL TALLONE D'ACHILLE è pensato per scrivere libri, direttamente su questo blog. Qui comincia l'Eredità di Michele, l'ultimo scritto. Il precedente è stato interrotto, si vede che doveva maturare. Qui trovate IL primo LIBRO, col suo indice ed i post che lo compongono.
I "libri" raccolgono commenti, critiche e suggerimenti di chiunque voglia partecipare con spirito costruttivo. Continuano un percorso iniziato con le Note scritte su Facebook , i cui contenuti sono ora maturati ed elaborati in una visione d'insieme, arricchiti da molti anni di esperienze diverse e confronti con persone diverse.

I Post seguono quindi un percorso logico che è bene conoscere, se si vuole ripercorrere il "discorso" complessivo. Naturalmente è possibile leggere singoli argomenti ai quali si è interessati. Argomenti spot - che spesso possono nascere dall'esigenza di commentare una notizia - saranno trattati in pagine dedicate.

Buona partecipazione!


venerdì 27 aprile 2018

ATAC - PRIVATIZZAZIONI - RIFORME STRUTTURALI

Ci mancava il referendum per privatizzare (oh, scusa, non si dice così) l'ATAC, carrozzone del trasporto pubblico di ROMA CAPITALE.

Proviamo però ad inquadrare questo caso particolare nella cornice più generale, guardando le cose dall'alto.
C'è infatti un schema preciso e "meccanico" che investe tutta la gestione dei servizi pubblici, in tutta Italia. 
- Il Patto di Stabilità interno, che disciplina le finanze degli enti locali per renderle coerenti con gli obiettivi di finanza pubblica, ha progressivamente ridotto ed infine eliminato i contributi che lo Stato erogava agli enti locali. Quei contributi servivano a coprire i costi dei servizi pubblici essenziali
- Per coprire quei costi, i Comuni sono ora obbligati (per legge e per bisogno materiale) ad aumentare le tasse locali (Tari, Tasi, ecc.) ai cittadini ... che sono già tartassati su tutti i fronti e non ne possono più. 
- Altre regole recenti del patto di stabilità limitano fortemente la possibilità dei Comuni di fare nuovi investimenti, perfino nel caso in cui abbiano disponibilità finanziarie! (Ti sembra assurdo? Sì, lo è).
Lo capisce anche un bambino che in queste condizioni diventa veramente difficile far funzionare le cose! Niente investimenti, niente miglioramenti. La qualità del servizio ne risente, inevitabilmente. Anche il più bravo degli amministratori sarà infatti costretto a ridurre il personale, diminuire la quantità del servizio erogato, sacrificare la sua qualità, aumentare le tariffe. Per quanto a malincuore! 
Questo aspetto è molto importante: parla della meccanicità ed ineluttabilità del processo in corso. In questa cornice, tu puoi eleggere il più bravo e benintenzionato dei rappresentanti, a fare il Sindaco, ma le cose cambieranno poco: "c'è il Pilota Automatico"!
Questa è la situazione, in due parole: servizio che peggiora, e tasse che aumentano. 
In questa situazione arriva uno "smart" e ti dice: "beh..dai: privatizziamo! Si sa che i privati sono più efficienti". Ed è probabile che tu possa abboccare, con tutte le scarpe, sollevato dall'idea che diminuiranno le tasse. Dentro di te, magari, pensi pure: "finalmente licenzieranno quei fannulloni parassiti degli impiegati pubblici"!
Diciamocelo chiaramente: le cose possono essere gestite meglio. Devono essere gestite meglio. E' possibile e urgente gestirle meglio. E se io e te, cittadini utenti del servizio, direttamente interessati, scegliamo di metterci finalmente il naso di persona per capire come funzionano le cose, anziché delegare i politici e poi lamentarci, forse si riesce pure a farle funzionare davvero meglio, le cose!
Nel frattempo dobbiamo capire che quello smart può avere tanti volti e tanti nomi, magari è un radicale che ti propone un referendum sull'ATAC, ma risponde più o meno consapevolmente sempre e comunque ad una strategia politica estremamente chiara, pensata a Bruxelles (ma guarda: i radicali non erano quelli del "più europa"?): fra le Riforme Strutturali da fare, prima o poi, a torto o a ragione, da soli o sotto ricatto del MES e della Troika, c'è scritto: PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI.
Però gli italiani, mediamente parlando, sono culturalmente contrari alle privatizzazioni, gli piace l'idea dei Beni Comuni (anche se poi li rispettano poco..), votano a favore dell'Acqua pubblica... e così via.
Allora di "privatizzazioni" è meglio non parlarne. Si fanno, ma con altri nomi; con processi striscianti, e poco trasparenti.
Si comincia con il trasformare gli Enti pubblici in Aziende ed in S.p.a., lasciando la proprietà ai Comuni. E già questa semplice operazione riesce a modificare strutturalmente il modo di pensare: da oggi in poi, quadrare il bilancio diventa più importante della qualità del servizio erogato ai cittadini! 
NOTA BENE: è così che diventa quasi "naturale" l'idea che il cittadino debba necessariamente pagare il corrispettivo del servizio reso, per coprire esattamente i costi (ma non li pagavamo già con le tasse?).
Poi si introducono alcuni elementi standard: si "esternalizzano" (parola difficile per dire: "si privatizzano a pezzi") un po' di servizi che sembrano accessori, insomma, poco importanti. Poi si fa entrare qualche privato nel capitale, prima con quote minoritarie, poi sempre maggiori (i privati possono fare investimenti, tu Comune no, quindi sembra conveniente). Poi arriva il giorno che la gestione del servizio viene concessa tutta ai privati, ed al Comune resta l'infrastruttura (con i costi di manutenzione). Alla fine, anche l'infrastruttura sarà ceduta, quando sarà evidente che - in questo scenario - il Comune non potrà mantenerla. 
Chi compra? Soggetti privati sempre più grandi, sempre più stranieri. In un paese che accetta queste regole senza ribellarsi, il processo è inarrestabile.
In quel giorno, il privato gestore sarà molto efficiente... a far quadrare i (suoi) conti! Finalmente libero (e senza paura di perdere voti) di licenziare, perché fra le altre Riforme Strutturali pensate a Bruxelles c'è una fissa: rendere "flessibile" il lavoro. Sarà inoltre anche libero di decidere a chi erogare il servizio e a chi no. Libero di differenziarlo a seconda della "domanda": i ricchi che pagando un po' di più, avranno un servizio eccellente; i poveri pagheranno di meno, e avranno un servizio scadente. E se non puoi pagare... ciccia.. E' così che si introducono le "caste", che noi pensavamo fossero roba da incivili. 
Piccole considerazioni sparse. 
1) Paghiamo tasse allo Stato, che fino a poco fa le distribuiva ai Comuni affinché erogassero i servizi. Ma se ora dobbiamo ripagare anche il costo dei singoli servizi, perché mai le tasse che paghiamo allo Stato non sono diminuite, anzi sono perfino aumentate?
2) Un "servizio" (ascolta dentro di te il significato della parola) rappresenta per definizione un COSTO. Un servizio "essenziale" è qualcosa di cui i membri della collettività (TUTTI, non solo i ricchi) hanno estremo bisogno. Acqua, energia, salute, trasporti, istruzione... Per questo la collettività decide di SPENDERE: per soddisfare bisogni essenziali. Ma un privato non vuole spendere, vuole guadagnare! Vuole un PROFITTO. Lo capisci che è una contraddizione insanabile?
3) Fino a quando dura il patto di stabilità, non c'è soluzione accettabile. Comincia a domandarti, se non lo hai già fatto: che senso ha far quadrare i conti pubblici, come ci chiede Bruxelles, mentre il sistema finanziario sopra nazionale (che Bruxelles ha scelto di mettere al di sopra della politica) può creare risorse finanziarie senza costi e senza limiti?
4) Quale è lo spreco maggiore: pagare un lavoratore che produce poco; oppure lasciarlo senza lavoro (così non solo non produce nulla, ma bisogna pure mantenerlo)?
5) Per combattere le inefficienze ci vogliono controlli. Ed è bene che i controlli avvengano non solo dall'alto, ma meglio dal basso. E' più facile per la cittadinanza controllare un ente pubblico, o un'azienda privata
6) Ma perché la finanza sopra nazionale, ben rappresentata a Bruxelles, ci tiene così tanto alle privatizzazioni?
Mi viene da pensare (ma io si sa, sono malizioso) che un sistema che inventa i soldi dal nulla e se li tiene per sé ha ben chiara l'idea che non durerà a lungo, quel modo facile di accumulare ricchezze. 
Sa anche che il sistema delle multinazionali che sfrutta il lavoro e l'ambiente per produrre cose che, al di la degli sforzi della pubblicità, alla fine ci sembrano tutte eguali, sono vendute in grandi centri commerciali che anche loro alla fine sono tutti eguali, e per di più, dopo che le hai comprate finiscono nelle discariche, perché oggettivamente fanno un po' schifo... non può durare. Davvero non può durare.
Allora si diversifica: nella gestione dei servizi essenziali, gestiti dai privati, se si toglie di mezzo la politica che potrebbe sempre difendere gli interessi dei cittadini, i soldi si faranno sempre e comunque: puoi essere povero quanto ti pare, ma per l'acqua, l'energia, la salute, il trasporto... i soldi, almeno un po' di soldi, li troverai sempre. Se poi di "pubblico" lasci quel poco che serve a coprire certi costi che a te privato danno tanto fastidio... hai fatto bingo!

Tu, cittadino estraneo alla politica, che ti lamenti ma non ci metti il naso, accetterai lavori da schiavo, per bere, per poterti curare, per pagare l'autobus che ti porterà sul posto di lavoro da schiavo.

... oppure decidi che è ora di metterci dentro il tuo nobile naso, direttamente, in certi affari, che ci riguardano proprio tutti e molto da vicino, per darci finalmente un taglio a tutta questa triste strategia... 

Non ti accontentare di dire NO al referendum, o di farlo fallire, o di difendere l'ATAC, pubblica e comunale: è il Pilota Automatico, l'ostacolo da eliminare.

Dipende anche da te. Dalla tua consapevolezza. Capirlo, è solo il primo passo.









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