Pubblicato su SP : Sovranità Popolare
Finalmente!
Finalmente un'Europa solidale, che aiuta chi ha bisogno. Era quello che volevamo, no?
Sì ma... quanta solidarietà? La bellezza di 209 miliardi, quelli sbandierati a destra e sinistra, oppure solo 5,8 miliardi di solidarietà europea, quelli che risultano da semplici calcoli matematici?
Mettiamoci il naso.
Ecco i risultati dei lavori del Consiglio europeo, presi alla fonte : Consiglio europeo straordinario, 17-21 luglio 2020
Vediamo in cosa consiste, questa solidarietà, numeri e fatti alla mano.
Vabbè, sembra un po' nebuloso, ma dalle dichiarazioni di Conte e dalla stampa internazionale sembra pacifico che ci saranno, ragionevolmente, se tutto va bene, per l'Italia:
i famosi 209 miliardi
che si dividono, però, in "prestiti" (circa 127) e "sovvenzioni" (circa 82).
Quando arrivano?
Con calma, saranno spalmati in quattro anni: a partire dal 2021 e fino al 2025.
Cosa sono i "prestiti" e cosa le "sovvenzioni"? Vediamo.
I Prestiti.
A partire dal 2021, l'Unione europea "aiuterà" l'Italia a trovare prestiti sui mercati finanziari.
Lascia perdere i nomi, le forme, i tecnicismi. Guarda la sostanza: l'Europa chiederà soldi agli speculatori internazionali e li girerà all'Italia che - naturalmente - li dovrà restituire.
Quale è il vantaggio ?
I prestiti in tutto ammonteranno a circa 127 miliardi in quattro anni, quindi avremo a disposizione, grazie all'Ue, un po' meno di 32 miliardi all'anno di liquidità.
(Per farti un'idea, considera che da anni chiediamo ed otteniamo dai mercati circa 3-400 miliardi all'anno).
L'Europa, però, ragionevolmente, pagherà meno dell'Italia (ricordi lo Spread, il cattivo?), quindi l'Italia risparmierà sugli interessi.
Quanto?
Ipotizzando uno spread Italia/media Ue di circa 110 punti (ora Italia/Germania è a 150), diciamo che potremmo risparmiare l' 1.1% all'anno
l'1,1% di 32 miliardi si traduce in un risparmio netto di... wow: 352 milioni all'anno.
Milioni, capisci? Per darti un'idea: in rapporto al PIL Italiano, che vale 1600-1700 miliardi all'anno, parliamo di un risparmio dello 0,0002 % del PIL.
Attenzione, c'è un vantaggio aggiuntivo: richiesti dall'Ue, quei soldi arrivano di sicuro. Magari l'Italia, lasciata da sola, potrebbe rischiare di non ottenere...
Allora, per farsi un'idea di quanto è importante questa cosa, possiamo considerare un FATTO RECENTE: nell'emissione del BTP a 10 anni di giugno, cioè del mese scorso, sono arrivate tante di quelle offerte da parte degli speculatori che il Tesoro ha preferito dire : basta! E ha mandato indietro offerte per oltre 100 miliardi di euro.
Ripeto: a giugno di quest'anno, il Governo italiano ha mandato indietro 100 miliardi di euro che, se accettati, sarebbero già dal mese scorso nelle casse dello Stato.
Ma.. non eravamo alla disperata ricerca di fondi?
Non c'erano delle urgenze?
Tranquilli: ci godremo la solidarietà europea. Con calma: fra il 2021, e il 2025.
Ora, le Sovvenzioni.
Oh! soldi gratis, stai immaginando?
No: una banale partita di giro.
L'Italia contribuisce, con soldi tolti dalle tasche dei cittadini, al bilancio europeo. Il bilancio europeo distribuisce ai paesi "bisognosi" le "sovvenzioni": cioè soldi che i paesi potranno spendere...liberamente? No, attenzione, potranno spendere SOLO per determinate voci di spesa, occhiutamente controllate da Bruxelles (leggi: commissariamento; se ti piace di più: condizionalità; alla faccia di chi diceva: "niente condizioni!").
Però c'è una novità, importante.
Pare, si dice, non posso giurarci ma questo è quello che ho capito; sembrerebbe che a partire dal prossimo anno l'Italia smetterà di essere un contributore netto (abbiamo versato all'Ue sempre di più di quello che abbiamo preso) e diventerà un beneficiario netto.
Ed ecco che le sovvenzioni cominciano ad assomigliare davvero a "soldi gratis".
Quanti?
82 miliardi in quattro anni entreranno come sovvenzioni; 60 in 4 anni usciranno come contributi; al netto, dunque, riceveremo circa 5.5 miliardi all'anno.
Facciamo, ora, il totale dei benefici concreti
Questo è, in nuce, il senso e la dimensione della solidarietà dell'Europa,tutta "rivoluzionata":
352 milioni di risparmi sui prestiti;
5,5 miliardi dalle sovvenzioni;
Totale : 5 miliardi e 852 milioni di "solidarietà europea"
e siamo allo 0,0036% del PIL...
... che, nel frattempo, già da quest'anno, è previsto scendere del 10-13%.
FATTI
NUMERI
P.S.: sì ma, l'alternativa?
Ma il Piano di salvezza nazionale, no? Soldi nostri, senza chiedere niente a nessuno. Soldi disponibili ora (anzi: da ieri). Migliaia di miliardi che gli italiani stanno prestando, inconsapevolmente, alla finanza speculativa mondiale.
Ricchezza tanto enorme quanto a rischio.
Che il Governo, ignora.
Che il Parlamento, ignora.
Che il Presidente della repubblica, ignora.
Che la stampa e le televisioni, ignorano.
Memento: "ignorare" vuol dire: "io so, ma faccio lo gnorri, cioè scelgo di ignorare l'informazione.
Per i dettagli del Piano, se ancora non lo conosci, guarda qui:
https://pianodisalvezzanazionale.it/
Ce ne sono talmente tanti, di soldi italiani, che, dopo aver risolto TUTTI i nostri problemi economici con appena il 15-20% del totale, potremmo decidere di "sovvenzionare", davvero gratis, la ripresa della Grecia e di quanti altri dovessero avere bisogno.
Il mondo aspetta il nostro risveglio.
Spicciamoci, per favore.
ISTRUZIONI PER L'USO
IL TALLONE D'ACHILLE è pensato per scrivere libri, direttamente su questo blog. Qui comincia l'Eredità di Michele, l'ultimo scritto. Il precedente è stato interrotto, si vede che doveva maturare. Qui trovate IL primo LIBRO, col suo indice ed i post che lo compongono.
I "libri" raccolgono commenti, critiche e suggerimenti di chiunque voglia partecipare con spirito costruttivo. Continuano un percorso iniziato con le Note scritte su Facebook , i cui contenuti sono ora maturati ed elaborati in una visione d'insieme, arricchiti da molti anni di esperienze diverse e confronti con persone diverse.
I Post seguono quindi un percorso logico che è bene conoscere, se si vuole ripercorrere il "discorso" complessivo. Naturalmente è possibile leggere singoli argomenti ai quali si è interessati. Argomenti spot - che spesso possono nascere dall'esigenza di commentare una notizia - saranno trattati in pagine dedicate.
Buona partecipazione!
giovedì 23 luglio 2020
mercoledì 8 luglio 2020
COMUNICATO STAMPA - "PATTO JIULIAN ASSANGE"
COMUNICATO STAMPA
- Qualche giorno fa si sono conclusi
i lavori dell'Assemble Costituente che ha dato vita, dopo 7 settimane di
incontri, al "Patto Julian Assange".
- L'Assemblea e' costituita da una
30ina di Soggetti, noti per il loro impegno nella Libera Informazione, che
producono e diffondono da anni contenuti
ispirati alla Libertà di Opinione, alla Attuazione della Costituzione
Italiana e al contrasto alla Censura e
al Controllo di Massa realizzate dalle Elites.
- Lo Scopo
del Patto è difendere i membri, e le loro attività grazie alla cooperazione,
alla sorveglianza e alla condivisione
delle RICHIESTE DI DIFESA COMUNE.
Nel caso in cui uno o più membri aderenti al Patto dovessero
subire
(da parte di Istituzioni,
Providers, Social Network, Gruppi Censorii o Individui) diffamazioni, accuse infondate o
minacce, che conducano a limitazioni della propria attività, quali
(indicativamente) : chiusura dell'account o delle pubblicazioni, cancellazione e
censura di post e videoclips, shadow banning , demonetizzazione, sanzioni,
danni d'immagine, etc...
- Laddove le Pubblicazioni e/o le Opere siano conformi ai principi
ispiratori e le Fonti dei Contenuti siano rinvenibili, autentiche e trasparenti
... Ogni Membro si impegna a valutare con la massima attenzione
la Richiesta di Difesa Comune e a condividerla prontamente e integralmente sui
propri mezzi di diffusione con facoltà di esprimere ulteriore solidarietà nei
confronti del membro "attaccato" e il dissenso nei confronti delle azioni
censorie e sanzionatorie e dei loro effetti.
In ogni caso i Membri si riservano
la facoltà di valutare se la Richiesta di Difesa Comune è sostenibile o meno e
a comportarsi di conseguenza.
- I membri del Patto hanno già
effettuato diverse azioni di Difesa Comune in Rete denunciando
contemporaneamente sui loro giornali on line, web tv, pagine Facebook , canali
Youtube, etc... alcuni recenti gravi abusi e censure immotivate. La loro azione
comune ha raggiunto un grande consenso con picchi di audience cumulata pari a
1,5 milioni di spettatori/lettori , decine di migliaia di condivisioni e
commenti a favore.
- Il Patto, al quale aderiscono
attualmente sia membri attivi che osservatori
partecipanti, sta destando un enorme intreresse nel mondo
dei Creatori di Contenuti e stanno arrivando moltissime richieste di adesione
che sono al vaglio secondo criteri di professionalità piuttosto rigidi.
- La scelta della denominazione
"Julian Assange" e del Logo ( disegnato da Davide Dormino
non è solo un ulteriore sostegno
alla causa della sua liberazione ma soprattutto rappresenta la volontà di
mantenere una continuità con la tradizione di un Editore Indipendente che negli
ultimi anni ha divulgato informazioni altamente strategiche per l'intera
popolazione mondiale.
MEMBRI ASSEMBLEA COSTITUENTE
Agata Iacono (giornalista)
Carlo Savegnago ( Il vaso di Pandora)
Enrica Perucchietti (giornalista)
Guido Grossi (ASP Sovranità Popolare)
Massimo Mazzucco ( Contro tv)
Matteo De Micheli (Informal TV)
Maurizio Torti (Rivista Sovranità Popolare)
Mauro Scardovelli ( UniAleph)
Michele Farina (Stop Europa)
Moreno Pasquinelli ( Sinistra in rete)
Marco Pezzini ( Radio4zero3)
Rossella Fidanza ( influencer)
Stefano Becciolini ( Becciolini Network)
Tiziana Alterio ( giornalista)
Giorgio Mazzerelli ( giornalista)
Leonardo Leone ( imprenditore, giornalista)
Glauco Benigni ( Homo Sapiens)
Cosimo Massaro ( scrittore)
Francesco Amodeo ( La matrix europea)
Giuseppe Turrisi ( Sovranitalia)
Daivide Dormino ( scultore )
Mario di Primio ( avvocato)
Osservatori partecipanti
Arnaldo Vitangeli ( Finanza sul web)
Claudio Messora ( Byoblu)
Matteo Brandi ( Ammazzacaffè)
EugenioMiccoli ( Me Più)
Fabio Duranti ( Radio Radio)
Maurizio Blodet ( giornalista)
Io c'ero,
perché
un atto di volontà,
libera
vale più
di tutto l'oro del mondo
Agata Iacono (giornalista)
Carlo Savegnago ( Il vaso di Pandora)
Enrica Perucchietti (giornalista)
Guido Grossi (ASP Sovranità Popolare)
Massimo Mazzucco ( Contro tv)
Matteo De Micheli (Informal TV)
Maurizio Torti (Rivista Sovranità Popolare)
Maurizio Torti (Rivista Sovranità Popolare)
Mauro Scardovelli ( UniAleph)
Michele Farina (Stop Europa)
Moreno Pasquinelli ( Sinistra in rete)
Marco Pezzini ( Radio4zero3)
Rossella Fidanza ( influencer)
Stefano Becciolini ( Becciolini Network)
Tiziana Alterio ( giornalista)
Giorgio Mazzerelli ( giornalista)
Leonardo Leone ( imprenditore, giornalista)
Glauco Benigni ( Homo Sapiens)
Cosimo Massaro ( scrittore)
Francesco Amodeo ( La matrix europea)
Giuseppe Turrisi ( Sovranitalia)
Daivide Dormino ( scultore )
Mario di Primio ( avvocato)
giovedì 7 maggio 2020
IL RE E' NUDO (articolo pubblicato su Sovranità Popolare)
C’è troppo debito in giro: va cancellato.
Ma non tutti i creditori sono eguali
SOMMARIO
Vorrei dimostrati che :
1) cancellare il debito in eccesso che il mondo ha nei confronti delle banche centrali è cosa buona e giusta;
2) quella cancellazione non produce alcun danno alla collettività;
3) i crediti dei cittadini risparmiatori possono essere comunque protetti fino all'ultimo centesimo.
IL DEBITO
Nel mondo di oggi ci sono 250.000
miliardi di debito. In parte è debito pubblico (dei governi), in buona parte è
privato (debiti di aziende, famiglie, banche).
La cifra è pari a tre volte la ricchezza prodotta in un anno nel mondo intero, ed è talmente grande che la nostra mente ha difficoltà a concepirla.
La cifra è pari a tre volte la ricchezza prodotta in un anno nel mondo intero, ed è talmente grande che la nostra mente ha difficoltà a concepirla.
Tutti gli operatori della finanza sanno
perfettamente che buona parte di quei debiti non potrà essere ripagata. Mai.
Peccato che politici e giornalisti ignorino
colpevolmente questa circostanza, perché i creditori nel mondo si stanno
organizzando per spremere sangue dalle popolazioni pur di avere soddisfatte le
loro ragioni.
Converrai con me che l’idea –
alternativa - di cancellare quei debiti, almeno in buona parte, sembra avere le
sue buone ragioni: etiche, economiche, politiche, perfino storiche (dal tempo
dei Sumeri i debiti eccessivi vengono periodicamente cancellati).
Attenzione, però: quando si cancella un
debito ci sono degli effetti collaterali (oltre ad alcune ovvie ragioni dei
creditori) che investono la collettività intera; è bene osservarli.
Se cancelliamo un debito facciamo
sparire anche il credito.
Ogni credito è anche “moneta”: è potere
d’acquisto rimandato nel tempo che può anche essere ceduto ora, e può quindi
circolare. La cancellazione di un debito, dunque, comporta necessariamente:
distruzione di moneta circolante nella comunità.
distruzione di moneta circolante nella comunità.
A volte questa distruzione può essere
utile; altre volte, invece, dannosa. Teniamolo a mente.
Guardiamo ora le cose dal punto di vista
del creditore.
I CREDITORI
Già, ma… chi sono i creditori ?
Già, ma… chi sono i creditori ?
Possono essere soggetti molto, molto diversi fra loro.
C’è una differenza abissale, per
esempio, fra un credito vantato da un cittadino risparmiatore, e quello
vantato da una banca centrale.
A) Primo caso : il credito del cittadino risparmiatore.
Tizio, cittadino risparmiatore, si
procura i soldi lavorando.
Se è stato educato a “mettere da
parte” qualche monetina per i tempi duri, disporrà di un gruzzolo chiamato
" il Risparmio di una vita ".
Quando il gruzzolo finisce sotto il
materasso quella moneta smette di circolare nell’economia e crea un
problema serio: poca spesa, pochi scambi, le imprese falliscono e licenziano.
Come si fa a salvare la capra (il risparmio di Tizio che per lui è prezioso e giusto) e i cavoli (lo scambio di ciò che è stato prodotto con il lavoro, che è indispensabile alla comunità intera)?
Si fa così, in due mosse:
1) Tizio presta i suoi risparmi a Caio (magari allo Stato, ad una banca, o a un imprenditore), diventando creditore di Caio;
1) Tizio presta i suoi risparmi a Caio (magari allo Stato, ad una banca, o a un imprenditore), diventando creditore di Caio;
2) Caio, il debitore di Tizio, si
impegna a restituire i soldi a Tizio e, nel frattempo, li investe nel mondo
della produzione, del lavoro e dello scambio, e il gioco è fatto.
Il debito/credito svolge dunque una
funzione sociale importantissima: permette la coesistenza di abbondante risparmio
con la necessaria circolazione della moneta nell’economia.
NOTA BENE : al fine di rimettere quel
risparmio in circolazione, l’alternativa al debito/credito è una tassa
patrimoniale: lo Stato può prelevare il risparmio in eccesso e
rimetterlo in circolo con la spesa pubblica.
L’operazione ha però un effetto
collaterale molto doloroso:
la tassa patrimoniale distrugge
il risparmio privato.
B) Secondo caso: il credito della Banca Centrale.
La banca centrale (chiamiamola
affettuosamente BC) “produce” la moneta.
Non ha bisogno di lavorare duramente
per produrla, e nemmeno di aspettare del tempo per metterla da parte. La
crea dal nulla, nell’istante in cui ne ha bisogno.
Il grosso della moneta creata da BC (migliaia e migliaia di miliardi) sono “numeri su computer” accreditati sui conti che i soggetti autorizzati hanno presso di lei (Banche ed enti pubblici).
BC ha il potere di creare letteralmente
i soldi dal nulla, senza incontrare limiti fisici o costi apprezzabili.
E poi li presta, diventando creditrice.
LA DIFFERENZA
Tizio, il cittadino risparmiatore, ed
anche BC, la Banca centrale, sono egualmente creditori e pretendono la
restituzione.
Sul piano della legge vantano un diritto
che è concettualmente identico. Eppure, la tutela normativa e di
fatto che viene riservata ai due soggetti è totalmente diversa.
L’idea di non restituire i soldi alla banca centrale appare inconcepibile.
Chi lo propone è automaticamente considerato
“radicale e estremista”. La nostra BC è protetta da
forti garanzie culturali e storiche (e mediatiche…), ben oltre quelle giuridiche.
Il diritto di Tizio, invece, che in
teoria è protetto nientemeno che dalla Costituzione, è in realtà poco tutelato
nei fatti; anzi, negli ultimi anni è stato platealmente tradito dalla legge sul
bail in e da simili amenità.
Eppure, la pretesa alla restituzione di
Tizio – in quanto creditore della banca o dello Stato ai quali ha prestato i
suoi risparmi - non solo è legittima, ma è anche eticamente rispettabile.
È coerente con principi di elementare
buon senso che chiunque è in grado di condividere: quelli sono sempre i suoi “risparmi
della vita”, garanzia del futuro sereno per la sua famiglia.
Certo, le eccezioni esistono (soldi
provenienti da illeciti) ma non devono distrarci. Ci sono ben altri strumenti
per “fare giustizia” in casi specifici.
Osserviamo invece il danno che subirebbe
il buon Tizio.
Il danno che subisce il cittadino risparmiatore
al quale non venissero restituiti i suoi soldi, è evidente : perdita
definitiva della sua ricchezza accumulata nel tempo; perdita della
sicurezza per il futuro.
Oltretutto, quel bisogno di sicurezza è tanto più importante nel momento attuale, in cui le protezioni che ci offre la collettività (pensioni adeguate, sanità efficiente e gratuita…) sono in evidente discesa.
Oltretutto, quel bisogno di sicurezza è tanto più importante nel momento attuale, in cui le protezioni che ci offre la collettività (pensioni adeguate, sanità efficiente e gratuita…) sono in evidente discesa.
Domandiamoci cosa perderebbe, invece, la
banca centrale, se non le venissero restituiti i suoi soldi. Beh… sapendo che BC
i soldi li crea dal nulla… la prima cosa che ci verrebbe da pensare è forse
questa : “ma allora cara BC non perderesti proprio nulla!”
Troppo semplicistico? Finirebbe che il
danno lo dovremmo pagare tutti noi? Vediamo allora le cose dal punto di vista
del bilancio della banca centrale, in versione super semplificata.
Quando BC presta soldi allo Stato, per
esempio acquistando titoli di Stato per 100 miliardi di euro,
direttamente dal Tesoro oppure per il tramite delle banche private, BC scrive
questo nello stato patrimoniale del suo bilancio:
Attivo (crediti) - possesso del titolo
di Stato: 100 miliardi
Passivo (debiti) - creazione monetaria: 100 miliardi
Passivo (debiti) - creazione monetaria: 100 miliardi
Evitando di domandarci se sia corretta
questa scelta di rappresentare come “debito” la creazione monetaria, ci
accontentiamo di dire: ora è così, ci piaccia o meno.
Sul conto economico (profitti e perdite) ci finiscono solo gli interessi pagati dal titolo (per esempio, con tasso all’1% : ricavi per 1 miliardo).
Ora ci domandiamo con grande attenzione
quale danno subirebbe BC se, alla scadenza del titolo, lo Stato non restituisse
i 100 miliardi di capitale.
L’attivo passerebbe da 100 a zero. Wow !
Ma… cosa succederebbe al passivo? Ricordate l’affermazione iniziale: la cancellazione di un credito è distruzione di moneta?
Quindi: se la creazione di nuova moneta per 100 ti aveva fatto scrivere 100 al passivo, la distruzione di quella moneta che consegue alla cancellazione del credito, ti deve semplicemente far cancellare il passivo equivalente.
Nuovo bilancio:
attivo : zero
passivo : zero.
L’attivo passerebbe da 100 a zero. Wow !
Ma… cosa succederebbe al passivo? Ricordate l’affermazione iniziale: la cancellazione di un credito è distruzione di moneta?
Quindi: se la creazione di nuova moneta per 100 ti aveva fatto scrivere 100 al passivo, la distruzione di quella moneta che consegue alla cancellazione del credito, ti deve semplicemente far cancellare il passivo equivalente.
Nuovo bilancio:
attivo : zero
passivo : zero.
N.B. : nello stato patrimoniale non è cambiato
nulla. Attivo e passivo entrambi di 100, di 1000 o di zero, equivalgono
comunque ad un saldo netto sempre eguale a zero!
D'altronde, è intuitivo: se la
moneta si può creare senza costi, si può sicuramente distruggere senza perdite.
Cosa succede invece al conto economico (utili e perdite) di BC? Nessun problema: gli interessi sono stati regolarmente pagati durante la vita del titolo, più o meno ogni sei mesi.
Cosa succede invece al conto economico (utili e perdite) di BC? Nessun problema: gli interessi sono stati regolarmente pagati durante la vita del titolo, più o meno ogni sei mesi.
Il conto economico è salvo e BC guadagna
comunque 1 miliardo anche se alla scadenza cancella 100 miliardi di crediti!
Non ti scandalizzare delle meraviglie
della contabilità.
Domandati piuttosto perché abbiamo sacrificato finora le nostre esistenze a dei parametri “meramente contabili”, stupidi come i parametri sul deficit e sul rapporto fra debito e PIL!
Comunque, in conclusione:
Domandati piuttosto perché abbiamo sacrificato finora le nostre esistenze a dei parametri “meramente contabili”, stupidi come i parametri sul deficit e sul rapporto fra debito e PIL!
Comunque, in conclusione:
la cancellazione dei crediti della Banca
Centrale non le comporta alcun danno finanziario.
Osserva, medita: nessun danno! Ti prego, immergiti in questa frase. Assaporala. Osservala. È la realtà. Lascia
che entri profondamente e lentamente nel tuo pensiero subconscio che ti ha
portato a credere, con convinzione profonda, che se fallisce una banca muoiono
tanti bambini nel mondo.
EFFETTI COLLATERALI
Avevamo detto, però, che la
cancellazione di un credito comporta distruzione di moneta nel sistema, e
questo potrebbe essere un problema per la collettività.
Per capire se questa distruzione fa bene
o male a tutti noi, dovremmo domandarci se c’è troppa moneta in giro, oppure
troppo poca.
Se ce n’è troppa, va bene distruggere
quella in eccesso, altrimenti no.
La risposta, in realtà, è complicata, ma
ogni ambiguità può essere sciolta, ragionando sulla realtà:
a) se guardiamo nelle nostre tasche
(famiglie che lavorano e spendono; imprese che producono; enti pubblici che
erogano servizi; il cui insieme costituisce la famosa “economia reale”), ce
n’è decisamente poca, di moneta in giro. Tutti lo vedono che non è
assolutamente sufficiente a garantire adeguatamente la produzione, il lavoro,
gli scambi, né l’erogazione di servizi;
b) nel mondo della speculazione,
(fatto di banche, finanziarie, fondi di investimento, paradisi fiscali, titoli,
depositi e derivati, il cui insieme costituisce i famosi “mercati finanziari”) ce
n’è invece troppa, una quantità decisamente abnorme. Mai come nella storia
dell’umanità.
Non ci addentriamo ora nel tema complicato
della causa di quello squilibrio fra economia reale e finanza speculativa.
Merita a parte un approfondimento che è tanto importante quanto lungo.
Nel nostro contesto diciamo solo, in
estrema sintesi, che i soldi creati dal nulla dal sistema finanziario finiscono
“meccanicamente” sui mercati speculativi per oltre il 90% - e non
nell’economia reale!
Questo è il motivo:
- la Politica ha abdicato alle sue responsabilità di governo sulla finanza;
- i mercati finanziari, lasciati fare, si sono organizzati per orientare meccanicamente tutti i flussi a proprio vantaggio (il famoso “pilota automatico”).
Questo è il motivo:
- la Politica ha abdicato alle sue responsabilità di governo sulla finanza;
- i mercati finanziari, lasciati fare, si sono organizzati per orientare meccanicamente tutti i flussi a proprio vantaggio (il famoso “pilota automatico”).
Vediamo invece più da vicino cosa succederebbe all’umanità se sparisse
tutta quella moneta che circola a trilioni sui mercati finanziari, tenendo
presente che nel frattempo, il nostro mondo soffre di scarsità di risorse
finanziarie.
Nell’immaginario collettivo, alimentato
dalla narrazione dei sostenitori dei
mercati, soprattutto dopo il caso Lehman Brothers, c’è scritto: se
fallisce una banca muoiono i bambini.
Ma questo falsa credenza diventa
vera SOLO SE “lasciamo fare ai mercati”.
Se la politica non si prende la
responsabilità di gestire il problema, è certo, è scontato, che i
mercati finanziari lo gestiranno proteggendo il proprio potere d’acquisto, e
scaricando i costi sulla comunità.
Quei costi si traducono in meno spesa
pubblica, meno ospedali, quindi in morte per qualcuno di noi, che non ha alcuna
colpa del fallimento della banca.
Perché la comunità accetta di farsi
carico dei costi del salvataggio delle banche? Lo fa perché, non vedendo
l’alternativa, ha paura che quello sia l’unico modo di salvare sia i
risparmiatori che l’intera economia.
L’ALTERNATIVA
Ipotesi: una grande banca sta fallendo.
Politici e giornalisti, in coro, gridano al disastro… e pensano di scaricare
sul debito pubblico il costo del salvataggio.
I Regolatori e le banche centrali
organizzano grandi prestiti.
Tutti litigano con tutti.
Tutti litigano con tutti.
Arriva un Bambino, tira per la
giacchetta i Politici, i Giornalisti, i Regolatori che confabulano con la Banca
centrale, e si rivolge a BC, apostrofandola così :
“non capsico perché si debbano
salvare queste banche che lavorano così male… ma se proprio vogliamo salvarle,
perché prendiamo i soldi dello Stato che poi sono i soldi dei cittadini? Quelli
li producono con sacrificio, lavorando, e ne hanno bisogno per vivere!
Oramai lo sanno anche i sassi che tu,
BC, i soldi li puoi creare dal nulla, senza costi, senza limiti! Perché non
usiamo quelli?
Non è forse il tuo unico compito quello
di garantire la stabilità dei mercati?
Non è forse per questo che ti è stata
concessa l’indipendenza?
Guarda, puoi fare così:
a) compri dalla banca che ha difficoltà tutti quei crediti difficili da recuperare, quei derivati strampalati, insomma: ripulisci il suo bilancio e ti metti quella robaccia nel tuo attivo. Lo sappiamo che quegli attivi non valgono nulla ma, mi raccomando, fa’ in modo che i soldi che paghi per comprarli siano comunque sufficienti a restituire ai risparmiatori privati tutti i loro crediti. Tutti!
Guarda, puoi fare così:
a) compri dalla banca che ha difficoltà tutti quei crediti difficili da recuperare, quei derivati strampalati, insomma: ripulisci il suo bilancio e ti metti quella robaccia nel tuo attivo. Lo sappiamo che quegli attivi non valgono nulla ma, mi raccomando, fa’ in modo che i soldi che paghi per comprarli siano comunque sufficienti a restituire ai risparmiatori privati tutti i loro crediti. Tutti!
Non ti curare invece dei debiti che la
banca ha nei confronti delle altre banche. Quelle, a turno, le salvi poi, con
lo stesso sistema, se proprio dovesse servire.
b) la robaccia che hai comprato,
pagandola più del dovuto, la metti comunque al tuo attivo di bilancio.
c) al passivo, come fai sempre, ci metti
la moneta creata dal nulla per l’occasione, e pareggi i conti. Tu puoi.
d) subito dopo, per amore di chiarezza e
verità, verifichi se nei tuoi crediti c’è qualche spicciolo da salvare, e
quello magari lo rivendi al mercato. Tutti gli altri, se non valgono nulla, dichiari
semplicemente che non valgono nulla, e azzeri di conseguenza il loro valore
nell’attivo di bilancio.
e) per coerenza, cancelli l’equivalente
di moneta creata dal nulla che avevi iscritto al passivo, ed il tuo bilancio è
pulito.
Osserva: anche il mondo è un
po’ più pulito! C’è meno robaccia in giro: venuta dal nulla, sparita nel nulla!
”.
Finito con BC, dopo una pausa opportuna,
il Bambino si rivolge al Politico:
“ senti, lo ricordi che hai giurato
sulla Costituzione, vero? Lì c’è scritto che hai il dovere di tutelare il
risparmio dei cittadini, e che per farlo sei anche tenuto ad indirizzare,
coordinare e controllare l’esercizio del credito.
Perché hai lasciato fare ai mercati?
Non vedi i guai che combinano?
Riprenditi subito le tue responsabilità e fa’ così:
a) quella banca salvata da BC te la devi comprare, così è sicuro che la controlli bene d’ora in avanti. Ricordi? Finora l’hai fatto tu il lavoro sporco di ripulire i bilanci delle banche private, con i soldi nostri; poi, una volta ripulita della robaccia, la vendevi a due soldi a un'altra banca privata, pur sapendo che avrebbe ricominciato a fare gli stessi, identici errori, magari con le stesse persone! Ora, invece, ora che il lavoro sporco lo fa BC, puoi addirittura ricomprarti a due soldi quello che avevi svenduto a suo tempo ai privati, che hanno gestito così male! Così, puoi farti perdonare di quella scelta incosciente;
a) quella banca salvata da BC te la devi comprare, così è sicuro che la controlli bene d’ora in avanti. Ricordi? Finora l’hai fatto tu il lavoro sporco di ripulire i bilanci delle banche private, con i soldi nostri; poi, una volta ripulita della robaccia, la vendevi a due soldi a un'altra banca privata, pur sapendo che avrebbe ricominciato a fare gli stessi, identici errori, magari con le stesse persone! Ora, invece, ora che il lavoro sporco lo fa BC, puoi addirittura ricomprarti a due soldi quello che avevi svenduto a suo tempo ai privati, che hanno gestito così male! Così, puoi farti perdonare di quella scelta incosciente;
b) per favore, licenzia in tronco i
manager che non sono stati capaci di gestirla e hanno giocato con la
speculazione, verificando inoltre se sono colpevoli e se devono risarcire la
comunità; chi sbaglia paga, giusto?
c) seleziona con cura la nuova direzione
della banca pubblica, e dalle istruzioni precise: vietato speculare; obbligo di
proteggere e remunerare il risparmio; selezionare bene gli investimenti da fare
solo nell’economia reale, secondo direttive che gli darà la Politica;
d) attento! Tu hai un compito
fondamentale: tutta la moneta che resta, dopo la distruzione di quella in
eccesso, la devi far arrivare nel mondo delle famiglie, delle imprese e
degli enti pubblici, dove manca da troppo tempo! Credimi: ne basta molto
meno di quella che è stata usata finora per saziare l’ingordigia insaziabile di
pochi.
Tu sei la soluzione!
Osserva. Il problema è risolto
alla radice: di robaccia, da oggi in poi, non se ne produce più; la moneta la
usiamo solo nel mondo che ci interessa: quello dell’economia reale ”.
Il Bambino tira un sospiro, compiaciuto.
Poi si volta lentamente, e si rivolge al Regolatore :
“avrei domande anche per te, e cose da suggerire… ma c’è quel discorso lasciato in sospeso… quell’approfondimento da fare sui meccanismi che dipendono molto da quei tuoi regolamenti che privilegiano la speculazione e danneggiano l’economia reale. È un discorso lungo, ne parliamo dopo. Intanto, passati una mano sulla coscienza.”
“avrei domande anche per te, e cose da suggerire… ma c’è quel discorso lasciato in sospeso… quell’approfondimento da fare sui meccanismi che dipendono molto da quei tuoi regolamenti che privilegiano la speculazione e danneggiano l’economia reale. È un discorso lungo, ne parliamo dopo. Intanto, passati una mano sulla coscienza.”
Infine, si rivolge al Giornalista, con
tono fra la complicità e il rimprovero:
“ queste cose le stai scoprendo anche tu, vero? ”
“ queste cose le stai scoprendo anche tu, vero? ”
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