ISTRUZIONI PER L'USO

IL TALLONE D'ACHILLE è pensato per scrivere libri, direttamente su questo blog. Qui comincia l'Eredità di Michele, l'ultimo scritto. Il precedente è stato interrotto, si vede che doveva maturare. Qui trovate IL primo LIBRO, col suo indice ed i post che lo compongono.
I "libri" raccolgono commenti, critiche e suggerimenti di chiunque voglia partecipare con spirito costruttivo. Continuano un percorso iniziato con le Note scritte su Facebook , i cui contenuti sono ora maturati ed elaborati in una visione d'insieme, arricchiti da molti anni di esperienze diverse e confronti con persone diverse.

I Post seguono quindi un percorso logico che è bene conoscere, se si vuole ripercorrere il "discorso" complessivo. Naturalmente è possibile leggere singoli argomenti ai quali si è interessati. Argomenti spot - che spesso possono nascere dall'esigenza di commentare una notizia - saranno trattati in pagine dedicate.

Buona partecipazione!


giovedì 23 luglio 2020

RIVOLUZIONE EUROPEA... da 5 miliardi?

Pubblicato su SP : Sovranità Popolare


Finalmente!

Finalmente un'Europa solidale, che aiuta chi ha bisogno. Era quello che volevamo, no?

Sì ma...  quanta solidarietà? La bellezza di 209 miliardi, quelli sbandierati a destra e sinistra, oppure solo 5,8 miliardi di solidarietà europea, quelli che  risultano da semplici calcoli matematici?

Mettiamoci il naso. 


Ecco i risultati dei lavori del Consiglio europeo, presi alla fonte : Consiglio europeo straordinario, 17-21 luglio 2020 

Vediamo in cosa consiste, questa solidarietà, numeri e fatti alla mano.

Vabbè, sembra un po' nebuloso, ma dalle dichiarazioni di Conte e dalla stampa internazionale sembra pacifico che ci saranno, ragionevolmente, se tutto va bene, per l'Italia:

i famosi 209 miliardi

che si dividono, però, in "prestiti" (circa 127) e "sovvenzioni" (circa 82).

Quando arrivano? 

Con calma, saranno spalmati in quattro anni: a partire dal 2021 e fino al 2025.

Cosa sono i "prestiti" e cosa le "sovvenzioni"? Vediamo.

I Prestiti.


A partire dal 2021, l'Unione europea "aiuterà" l'Italia a trovare prestiti sui mercati finanziari. 

Lascia perdere i nomi, le forme, i tecnicismi. Guarda la sostanza: l'Europa chiederà soldi agli speculatori internazionali e li girerà all'Italia che - naturalmente - li dovrà restituire. 

Quale è il vantaggio ?

I prestiti in tutto ammonteranno a circa 127 miliardi  in quattro anni, quindi avremo a disposizione, grazie all'Ue, un po' meno di 32 miliardi all'anno di liquidità.

(Per farti un'idea, considera che da anni chiediamo ed otteniamo dai mercati circa 3-400 miliardi all'anno).

L'Europa, però, ragionevolmente, pagherà meno dell'Italia (ricordi lo Spread, il cattivo?), quindi l'Italia risparmierà sugli interessi.


Quanto?

Ipotizzando uno spread Italia/media Ue di circa 110 punti (ora Italia/Germania è a 150), diciamo che potremmo risparmiare l' 1.1% all'anno

l'1,1% di 32 miliardi si traduce in un risparmio netto di... wow: 352 milioni all'anno. 

Milioni, capisci? Per darti un'idea: in rapporto al PIL Italiano, che vale 1600-1700 miliardi all'anno, parliamo di un risparmio dello 0,0002 % del PIL.

Attenzione, c'è un vantaggio aggiuntivo: richiesti dall'Ue, quei soldi arrivano di sicuro. Magari l'Italia, lasciata da sola, potrebbe rischiare di non ottenere... 

Allora, per farsi un'idea di quanto è importante questa cosa, possiamo considerare un FATTO RECENTE: nell'emissione del BTP a 10 anni di giugno, cioè del mese scorso, sono arrivate tante di quelle offerte da parte degli speculatori che il Tesoro ha preferito dire : basta!  E ha mandato indietro offerte per oltre 100 miliardi di euro.

Ripeto: a giugno di quest'anno, il Governo italiano ha mandato indietro 100 miliardi di euro che, se accettati, sarebbero già dal mese scorso nelle casse dello Stato.

Ma.. non eravamo alla disperata ricerca di fondi?

Non c'erano delle urgenze?

Tranquilli: ci godremo la solidarietà europea. Con calma: fra il 2021, e il 2025.

Ora, le Sovvenzioni.


Oh! soldi gratis, stai immaginando?

No: una banale partita di giro.


L'Italia contribuisce, con soldi tolti dalle tasche dei cittadini, al bilancio europeo. Il bilancio europeo distribuisce ai paesi "bisognosi" le "sovvenzioni": cioè soldi che i paesi potranno spendere...liberamente? No, attenzione, potranno spendere SOLO per determinate voci di spesa, occhiutamente controllate da Bruxelles (leggi: commissariamento; se ti piace di più: condizionalità; alla faccia di chi diceva: "niente condizioni!").

Però c'è una novità, importante. 


Pare, si dice, non posso giurarci ma questo è quello che ho capito; sembrerebbe che a partire dal prossimo anno l'Italia smetterà di essere un contributore netto (abbiamo versato all'Ue sempre di più di quello che abbiamo preso) e diventerà un beneficiario netto.

Ed ecco che le sovvenzioni cominciano ad assomigliare davvero a "soldi gratis".

Quanti?

82 miliardi in quattro anni entreranno come sovvenzioni; 60 in 4 anni usciranno come contributi; al netto, dunque, riceveremo circa 5.5 miliardi all'anno.

Facciamo, ora, il totale dei benefici concreti

Questo è, in nuce, il senso e la dimensione della solidarietà dell'Europa,tutta "rivoluzionata":

352 milioni di risparmi sui prestiti;
5,5 miliardi dalle sovvenzioni;


Totale : 5 miliardi e 852 milioni di "solidarietà europea"

e siamo allo 0,0036% del PIL...

... che, nel frattempo, già da quest'anno, è previsto scendere del 10-13%.

FATTI

NUMERI

P.S.: sì ma, l'alternativa? 

Ma il Piano di salvezza nazionale, no?  Soldi nostri, senza chiedere niente a nessuno. Soldi disponibili ora (anzi: da ieri). Migliaia di miliardi che gli italiani stanno prestando, inconsapevolmente, alla finanza speculativa mondiale.

Ricchezza tanto enorme quanto a rischio.

Che il Governo, ignora.

Che il Parlamento, ignora.

Che il Presidente della repubblica, ignora.

Che la stampa e le televisioni, ignorano.

Memento: "ignorare" vuol dire: "io so, ma faccio lo gnorri, cioè scelgo di ignorare l'informazione.

Per i dettagli del Piano, se ancora non lo conosci, guarda qui:

https://pianodisalvezzanazionale.it/

Ce ne sono talmente tanti, di soldi italiani, che, dopo aver risolto TUTTI i nostri problemi economici con appena il 15-20% del totale, potremmo decidere di "sovvenzionare", davvero gratis, la ripresa della Grecia e di quanti altri dovessero avere bisogno.


Il mondo aspetta il nostro risveglio.

Spicciamoci, per favore.

mercoledì 8 luglio 2020

COMUNICATO STAMPA - "PATTO JIULIAN ASSANGE"




    

COMUNICATO STAMPA


- Qualche giorno fa si sono conclusi i lavori dell'Assemble Costituente che ha dato vita, dopo 7 settimane di incontri, al "Patto Julian Assange". 

- L'Assemblea e' costituita da una 30ina di Soggetti, noti per il loro impegno nella Libera Informazione, che producono e diffondono da anni contenuti  ispirati alla Libertà di Opinione, alla Attuazione della Costituzione Italiana e  al contrasto alla Censura e al Controllo di Massa realizzate dalle Elites.

- Lo Scopo del Patto è difendere i membri, e le loro attività grazie alla cooperazione, alla sorveglianza e alla  condivisione delle RICHIESTE DI DIFESA COMUNE.   
Nel caso in cui uno o più membri aderenti al Patto dovessero subire
(da parte di Istituzioni,  Providers, Social Network, Gruppi Censorii  o Individui) diffamazioni, accuse infondate o minacce, che conducano a limitazioni della propria attività, quali (indicativamente) : chiusura dell'account o delle pubblicazioni, cancellazione e censura di post e videoclips, shadow banning , demonetizzazione, sanzioni, danni d'immagine, etc...

- Laddove le Pubblicazioni e/o le Opere siano conformi ai principi ispiratori e le Fonti dei Contenuti siano rinvenibili, autentiche e trasparenti ...  Ogni Membro si  impegna a valutare con la massima attenzione la Richiesta di Difesa Comune e a condividerla prontamente e integralmente sui propri mezzi di diffusione con facoltà di esprimere ulteriore solidarietà nei confronti del membro "attaccato" e il dissenso nei confronti delle azioni censorie e sanzionatorie e dei loro effetti.
In ogni caso i Membri si riservano la facoltà di valutare se la Richiesta di Difesa Comune è sostenibile o meno e a comportarsi di conseguenza. 

  
- I membri del Patto hanno già effettuato diverse azioni di Difesa Comune in Rete denunciando contemporaneamente sui loro giornali on line, web tv, pagine Facebook , canali Youtube, etc... alcuni recenti gravi abusi e censure immotivate. La loro azione comune ha raggiunto un grande consenso con picchi di audience cumulata pari a 1,5 milioni di spettatori/lettori , decine di migliaia di condivisioni e commenti a favore.


- Il Patto, al quale aderiscono attualmente sia membri attivi che osservatori
partecipanti,  sta destando un enorme intreresse nel mondo dei Creatori di Contenuti e stanno arrivando moltissime richieste di adesione che sono al vaglio secondo criteri di professionalità piuttosto rigidi.

- La scelta della denominazione "Julian Assange" e del Logo ( disegnato da Davide Dormino
non è solo un ulteriore sostegno alla causa della sua liberazione ma soprattutto rappresenta la volontà di mantenere una continuità con la tradizione di un Editore Indipendente che negli ultimi anni ha divulgato informazioni altamente strategiche per l'intera popolazione mondiale.   

MEMBRI ASSEMBLEA COSTITUENTE

Agata Iacono  (giornalista)
Carlo Savegnago ( Il vaso di Pandora)
Enrica Perucchietti  (giornalista)
Guido Grossi (ASP Sovranità Popolare)
Massimo Mazzucco ( Contro tv)
Matteo De Micheli (Informal TV)
Maurizio Torti (Rivista Sovranità Popolare) 
Mauro Scardovelli ( UniAleph)
Michele Farina (Stop Europa)
Moreno Pasquinelli ( Sinistra in rete)
Marco Pezzini ( Radio4zero3)
Rossella Fidanza ( influencer)
Stefano Becciolini ( Becciolini Network)
Tiziana Alterio ( giornalista)
Giorgio Mazzerelli ( giornalista)
Leonardo Leone ( imprenditore, giornalista)
Glauco Benigni ( Homo Sapiens)
Cosimo Massaro ( scrittore)
Francesco Amodeo ( La matrix europea)
Giuseppe Turrisi ( Sovranitalia)
Daivide Dormino ( scultore )
Mario di Primio ( avvocato)

Osservatori partecipanti

Arnaldo Vitangeli ( Finanza sul web)
Claudio Messora ( Byoblu)
Matteo Brandi ( Ammazzacaffè)
EugenioMiccoli ( Me Più)
Fabio Duranti ( Radio Radio)
Maurizio Blodet ( giornalista)


Io c'ero, 
perché 
un atto di volontà, 
libera
vale più 

di tutto l'oro del mondo

giovedì 7 maggio 2020

IL RE E' NUDO (articolo pubblicato su Sovranità Popolare)


C’è troppo debito in giro: va cancellato.
Ma non tutti i creditori sono eguali




SOMMARIO


Vorrei dimostrati che :

1) cancellare il debito in eccesso che il mondo ha nei confronti delle banche centrali è cosa buona e giusta;

2) quella cancellazione non produce alcun danno alla collettività;

3) i crediti dei cittadini risparmiatori possono essere comunque protetti fino all'ultimo centesimo.




IL DEBITO

Nel mondo di oggi ci sono 250.000 miliardi di debito. In parte è debito pubblico (dei governi), in buona parte è privato (debiti di aziende, famiglie, banche).

La cifra è pari a tre volte la ricchezza prodotta in un anno nel mondo intero, ed è talmente grande che la nostra mente ha difficoltà a concepirla.

Tutti gli operatori della finanza sanno perfettamente che buona parte di quei debiti non potrà essere ripagata. Mai.

Peccato che politici e giornalisti ignorino colpevolmente questa circostanza, perché i creditori nel mondo si stanno organizzando per spremere sangue dalle popolazioni pur di avere soddisfatte le loro ragioni.

Converrai con me che l’idea – alternativa - di cancellare quei debiti, almeno in buona parte, sembra avere le sue buone ragioni: etiche, economiche, politiche, perfino storiche (dal tempo dei Sumeri i debiti eccessivi vengono periodicamente cancellati).


Attenzione, però: quando si cancella un debito ci sono degli effetti collaterali (oltre ad alcune ovvie ragioni dei creditori) che investono la collettività intera; è bene osservarli.

Se cancelliamo un debito facciamo sparire anche il credito.

Ogni credito è anche “moneta”: è potere d’acquisto rimandato nel tempo che può anche essere ceduto ora, e può quindi circolare. La cancellazione di un debito, dunque, comporta necessariamente:

distruzione di moneta circolante nella comunità
.


A volte questa distruzione può essere utile; altre volte, invece, dannosa. Teniamolo a mente.

Guardiamo ora le cose dal punto di vista del creditore.

I CREDITORI

Già, ma…  chi sono i creditori ?

Possono essere soggetti molto, molto diversi fra loro.

C’è una differenza abissale, per esempio, fra un credito vantato da un cittadino risparmiatore, e quello vantato da una banca centrale.


A) Primo caso :  il credito del cittadino risparmiatore.

Tizio, cittadino risparmiatore, si procura i soldi lavorando.

Se è stato educato a “mettere da parte” qualche monetina per i tempi duri, disporrà di un gruzzolo chiamato " il Risparmio di una vita ".

Quando il gruzzolo finisce sotto il materasso quella moneta smette di circolare nell’economia e crea un problema serio: poca spesa, pochi scambi, le imprese falliscono e licenziano.

Come si fa a salvare la capra (il risparmio di Tizio che per lui è prezioso e giusto) e i cavoli (lo scambio di ciò che è stato prodotto con il lavoro, che è indispensabile alla comunità intera)?

Si fa così, in due mosse:

1) Tizio presta i suoi risparmi a Caio (magari allo Stato, ad una banca, o a un imprenditore), diventando creditore di Caio;

2) Caio, il debitore di Tizio, si impegna a restituire i soldi a Tizio e, nel frattempo, li investe nel mondo della produzione, del lavoro e dello scambio, e il gioco è fatto.

Il debito/credito svolge dunque una funzione sociale importantissima: permette la coesistenza di abbondante risparmio con la necessaria circolazione della moneta nell’economia.

NOTA BENE : al fine di rimettere quel risparmio in circolazione, l’alternativa al debito/credito è una tassa patrimoniale: lo Stato può prelevare il risparmio in eccesso e rimetterlo in circolo con la spesa pubblica.

L’operazione ha però un effetto collaterale molto doloroso:

la tassa patrimoniale distrugge il risparmio privato.


B) Secondo caso:  il credito della Banca Centrale.

La banca centrale (chiamiamola affettuosamente BC) “produce” la moneta.

Non ha bisogno di lavorare duramente per produrla, e nemmeno di aspettare del tempo per metterla da parte. La crea dal nulla, nell’istante in cui ne ha bisogno.

Il grosso della moneta creata da BC (migliaia e migliaia di miliardi) sono “numeri su computer” accreditati sui conti che i soggetti autorizzati hanno presso di lei (Banche ed enti pubblici).

BC ha il potere di creare letteralmente i soldi dal nulla, senza incontrare limiti fisici o costi apprezzabili.

E poi li presta, diventando creditrice.


LA DIFFERENZA

Tizio, il cittadino risparmiatore, ed anche BC, la Banca centrale, sono egualmente creditori e pretendono la restituzione.

Sul piano della legge vantano un diritto che è concettualmente identico. Eppure, la tutela normativa e di fatto che viene riservata ai due soggetti è totalmente diversa.  

L’idea di non restituire i soldi alla banca centrale appare inconcepibile. Chi lo propone è automaticamente considerato
“radicale e estremista”. La nostra BC è protetta da forti garanzie culturali e storiche (e mediatiche…), ben oltre quelle giuridiche.

Il diritto di Tizio, invece, che in teoria è protetto nientemeno che dalla Costituzione, è in realtà poco tutelato nei fatti; anzi, negli ultimi anni è stato platealmente tradito dalla legge sul bail in e da simili amenità.

Eppure, la pretesa alla restituzione di Tizio – in quanto creditore della banca o dello Stato ai quali ha prestato i suoi risparmi - non solo è legittima, ma è anche eticamente rispettabile.

È coerente con principi di elementare buon senso che chiunque è in grado di condividere: quelli sono sempre i suoi “risparmi della vita”, garanzia del futuro sereno per la sua famiglia.

Certo, le eccezioni esistono (soldi provenienti da illeciti) ma non devono distrarci. Ci sono ben altri strumenti per “fare giustizia” in casi specifici.

Osserviamo invece il danno che subirebbe il buon Tizio.

Il danno che subisce il cittadino risparmiatore al quale non venissero restituiti i suoi soldi, è evidente : perdita definitiva della sua ricchezza accumulata nel tempo; perdita della sicurezza per il futuro.

Oltretutto, quel bisogno di sicurezza è tanto più importante nel momento attuale, in cui le protezioni che ci offre la collettività (pensioni adeguate, sanità efficiente e gratuita…) sono in evidente discesa.

Domandiamoci cosa perderebbe, invece, la banca centrale, se non le venissero restituiti i suoi soldi. Beh… sapendo che BC i soldi li crea dal nulla… la prima cosa che ci verrebbe da pensare è forse questa : “ma allora cara BC non perderesti proprio nulla!”

Troppo semplicistico? Finirebbe che il danno lo dovremmo pagare tutti noi? Vediamo allora le cose dal punto di vista del bilancio della banca centrale, in versione super semplificata.

Quando BC presta soldi allo Stato, per esempio acquistando titoli di Stato per 100 miliardi di euro, direttamente dal Tesoro oppure per il tramite delle banche private, BC scrive questo nello stato patrimoniale del suo bilancio:

Attivo (crediti) - possesso del titolo di Stato: 100 miliardi
Passivo (debiti) - creazione monetaria: 100 miliardi

Evitando di domandarci se sia corretta questa scelta di rappresentare come “debito” la creazione monetaria, ci accontentiamo di dire: ora è così, ci piaccia o meno.

Sul conto economico (profitti e perdite) ci finiscono solo gli interessi pagati dal titolo (per esempio, con tasso all’1% : ricavi per 1 miliardo).


Ora ci domandiamo con grande attenzione quale danno subirebbe BC se, alla scadenza del titolo, lo Stato non restituisse i 100 miliardi di capitale.

L’attivo passerebbe da 100 a zero. Wow !

Ma… cosa succederebbe al passivo? Ricordate l’affermazione iniziale: la cancellazione di un credito è distruzione di moneta?

Quindi: se la creazione di nuova moneta per 100 ti aveva fatto scrivere 100 al passivo, la distruzione di quella moneta che consegue alla cancellazione del credito, ti deve semplicemente far cancellare il passivo equivalente.

Nuovo bilancio:

attivo : zero
passivo : zero.

N.B. : nello stato patrimoniale non è cambiato nulla. Attivo e passivo entrambi di 100, di 1000 o di zero, equivalgono comunque ad un saldo netto sempre eguale a zero!

D'altronde, è intuitivo: se la moneta si può creare senza costi, si può sicuramente distruggere senza perdite.

Cosa succede invece al conto economico (utili e perdite) di BC? Nessun problema: gli interessi sono stati regolarmente pagati durante la vita del titolo, più o meno ogni sei mesi.

Il conto economico è salvo e BC guadagna comunque 1 miliardo anche se alla scadenza cancella 100 miliardi di crediti!

Non ti scandalizzare delle meraviglie della contabilità.

Domandati piuttosto perché abbiamo sacrificato finora le nostre esistenze a dei parametri “meramente contabili”, stupidi come i parametri sul deficit e sul rapporto fra debito e PIL!

Comunque, in conclusione:

la cancellazione dei crediti della Banca Centrale non le comporta alcun danno finanziario.

Osserva, medita: nessun danno! Ti prego, immergiti in questa frase. Assaporala. Osservala. È la realtà. Lascia che entri profondamente e lentamente nel tuo pensiero subconscio che ti ha portato a credere, con convinzione profonda, che se fallisce una banca muoiono tanti bambini nel mondo.


EFFETTI COLLATERALI

Avevamo detto, però, che la cancellazione di un credito comporta distruzione di moneta nel sistema, e questo potrebbe essere un problema per la collettività.

Per capire se questa distruzione fa bene o male a tutti noi, dovremmo domandarci se c’è troppa moneta in giro, oppure troppo poca.

Se ce n’è troppa, va bene distruggere quella in eccesso, altrimenti no.

La risposta, in realtà, è complicata, ma ogni ambiguità può essere sciolta, ragionando sulla realtà:

a) se guardiamo nelle nostre tasche (famiglie che lavorano e spendono; imprese che producono; enti pubblici che erogano servizi; il cui insieme costituisce la famosa “economia reale”), ce n’è decisamente poca, di moneta in giro. Tutti lo vedono che non è assolutamente sufficiente a garantire adeguatamente la produzione, il lavoro, gli scambi, né l’erogazione di servizi;

b) nel mondo della speculazione, (fatto di banche, finanziarie, fondi di investimento, paradisi fiscali, titoli, depositi e derivati, il cui insieme costituisce i famosi “mercati finanziari”) ce n’è invece troppa, una quantità decisamente abnorme. Mai come nella storia dell’umanità.

Non ci addentriamo ora nel tema complicato della causa di quello squilibrio fra economia reale e finanza speculativa. Merita a parte un approfondimento che è tanto importante quanto lungo.

Nel nostro contesto diciamo solo, in estrema sintesi, che i soldi creati dal nulla dal sistema finanziario finiscono “meccanicamente” sui mercati speculativi per oltre il 90% - e non nell’economia reale!

Questo è il motivo:

la Politica ha abdicato alle sue responsabilità di governo sulla finanza;

- i mercati finanziari, lasciati fare, si sono organizzati per orientare meccanicamente tutti i flussi a proprio vantaggio (il famoso “pilota automatico”).


Vediamo invece più da vicino cosa succederebbe all’umanità se sparisse tutta quella moneta che circola a trilioni sui mercati finanziari, tenendo presente che nel frattempo, il nostro mondo soffre di scarsità di risorse finanziarie.

Nell’immaginario collettivo, alimentato dalla narrazione dei  sostenitori dei mercati, soprattutto dopo il caso Lehman Brothers, c’è scritto: se fallisce una banca muoiono i bambini.

Ma questo falsa credenza diventa vera SOLO SE “lasciamo fare ai mercati.

Se la politica non si prende la responsabilità di gestire il problema, è certo, è scontato, che i mercati finanziari lo gestiranno proteggendo il proprio potere d’acquisto, e scaricando i costi sulla comunità.

Quei costi si traducono in meno spesa pubblica, meno ospedali, quindi in morte per qualcuno di noi, che non ha alcuna colpa del fallimento della banca.

Perché la comunità accetta di farsi carico dei costi del salvataggio delle banche? Lo fa perché, non vedendo l’alternativa, ha paura che quello sia l’unico modo di salvare sia i risparmiatori che l’intera economia.


L’ALTERNATIVA

Ipotesi: una grande banca sta fallendo.

Politici e giornalisti, in coro,  gridano al disastro… e pensano di scaricare sul debito pubblico il costo del salvataggio.

I Regolatori e le banche centrali organizzano grandi prestiti.

Tutti litigano con tutti.

Arriva un Bambino, tira per la giacchetta i Politici, i Giornalisti, i Regolatori che confabulano con la Banca centrale, e si rivolge a BC, apostrofandola così :

non capsico perché si debbano salvare queste banche che lavorano così male… ma se proprio vogliamo salvarle, perché prendiamo i soldi dello Stato che poi sono i soldi dei cittadini? Quelli li producono con sacrificio, lavorando, e ne hanno bisogno per vivere!

Oramai lo sanno anche i sassi che tu, BC, i soldi li puoi creare dal nulla, senza costi, senza limiti! Perché non usiamo quelli?

Non è forse il tuo unico compito quello di garantire la stabilità dei mercati?

Non è forse per questo che ti è stata concessa l’indipendenza?

Guarda, puoi fare così:

a) compri dalla banca che ha difficoltà tutti quei crediti difficili da recuperare, quei derivati strampalati, insomma: ripulisci il suo bilancio e ti metti quella robaccia nel tuo attivo. Lo sappiamo che quegli attivi non valgono nulla ma, mi raccomando, fa’ in modo che i soldi che paghi per comprarli siano comunque sufficienti a restituire ai risparmiatori privati tutti i loro crediti. Tutti!
Non ti curare invece dei debiti che la banca ha nei confronti delle altre banche. Quelle, a turno, le salvi poi, con lo stesso sistema, se proprio dovesse servire.

b) la robaccia che hai comprato, pagandola più del dovuto, la metti comunque al tuo attivo di bilancio.

c) al passivo, come fai sempre, ci metti la moneta creata dal nulla per l’occasione, e pareggi i conti. Tu puoi.

d) subito dopo, per amore di chiarezza e verità, verifichi se nei tuoi crediti c’è qualche spicciolo da salvare, e quello magari lo rivendi al mercato. Tutti gli altri, se non valgono nulla, dichiari semplicemente che non valgono nulla, e azzeri di conseguenza il loro valore nell’attivo di bilancio.

e) per coerenza, cancelli l’equivalente di moneta creata dal nulla che avevi iscritto al passivo, ed il tuo bilancio è pulito.

Osserva: anche il mondo è un po’ più pulito! C’è meno robaccia in giro: venuta dal nulla, sparita nel nulla! ”.

Finito con BC, dopo una pausa opportuna, il Bambino si rivolge al Politico:

“ senti, lo ricordi che hai giurato sulla Costituzione, vero? Lì c’è scritto che hai il dovere di tutelare il risparmio dei cittadini, e che per farlo sei anche tenuto ad indirizzare, coordinare e controllare l’esercizio del credito.

Perché hai lasciato fare ai mercati?

Non vedi i guai che combinano?

Riprenditi subito le tue responsabilità e fa’ così:

a) quella banca salvata da BC te la devi comprare, così è sicuro che la controlli bene d’ora in avanti. Ricordi? Finora l’hai fatto tu il lavoro sporco di ripulire i bilanci delle banche private, con i soldi nostri; poi, una volta ripulita della robaccia, la vendevi a due soldi a un'altra banca privata, pur sapendo che avrebbe ricominciato a fare gli stessi, identici errori, magari con le stesse persone! Ora, invece, ora che il lavoro sporco lo fa BC, puoi addirittura ricomprarti a due soldi quello che avevi svenduto a suo tempo ai privati, che hanno gestito così male! Così, puoi farti perdonare di quella scelta incosciente;

b) per favore, licenzia in tronco i manager che non sono stati capaci di gestirla e hanno giocato con la speculazione, verificando inoltre se sono colpevoli e se devono risarcire la comunità; chi sbaglia paga, giusto?

c) seleziona con cura la nuova direzione della banca pubblica, e dalle istruzioni precise: vietato speculare; obbligo di proteggere e remunerare il risparmio; selezionare bene gli investimenti da fare solo nell’economia reale, secondo direttive che gli darà la Politica;

d) attento! Tu hai un compito fondamentale: tutta la moneta che resta, dopo la distruzione di quella in eccesso, la devi far arrivare nel mondo delle famiglie, delle imprese e degli enti pubblici, dove manca da troppo tempo! Credimi: ne basta molto meno di quella che è stata usata finora per saziare l’ingordigia insaziabile di pochi.

Tu sei la soluzione!

Osserva. Il problema è risolto alla radice: di robaccia, da oggi in poi, non se ne produce più; la moneta la usiamo solo nel mondo che ci interessa: quello dell’economia reale ”.

Il Bambino tira un sospiro, compiaciuto. Poi si volta lentamente, e si rivolge al Regolatore :

“avrei domande anche per te, e cose da suggerire… ma c’è quel discorso lasciato in sospeso… quell’approfondimento da fare sui meccanismi che dipendono molto da quei tuoi regolamenti che privilegiano la speculazione e danneggiano l’economia reale. È un discorso lungo, ne parliamo dopo. Intanto, passati una mano sulla coscienza.” 

Infine, si rivolge al Giornalista, con tono fra la complicità e il rimprovero:

“ queste cose le stai scoprendo anche tu, vero? ”