prosegue dal paragrafo precedente
Ce lo insegnano forse alle scuole elementari, cosa sia la moneta, chi la possa creare, a quali condizioni, come si debba utilizzare e distribuire?
Ricordo che scopo del primo capitolo è quello di dare una giustificazione razionale e consapevole alla proposta di intervenire nel sistema informativo. E formativo. Per disegnare un modello di informazione, pubblica e privata, completamente diverso dall'attuale. Non spero in una informazione oggettiva: la nostra natura umana ha i suoi limiti che non ci conviene ignorare. Dico libera da condizionamenti; almeno da quelli più evidenti e pericolosi. Oggi diamo per scontato ed accettabile che televisioni e giornali possano vivere di pubblicità. Sappiamo che la pubblicità è l'arte necessaria a poter vendere cose che sono spesso di poco valore; spesso assolutamente inutili; spesso terribilmente dannose; a prezzi molto più alti del necessario. Dipendendo economicamente dalla pubblicità, tv e giornali sono costretti a vendere la loro libertà di informazione al potere economico privato: quello che paga la pubblicità (cifre molti importanti). Accettando questo sistema, diamo a quel potere privato il diritto di "venderci" anche idee, concetti, credenze. Con le stesse tecniche irresistibili, ci propinano i nuovi dogmi della politica e dell'economia. Non siamo stupidi: siamo molto più indottrinati di quanto non ci riesca facile ammettere.
La Moneta.
Partiamo da una domanda: ce n'è tanta, in giro, o poca?
Da una parte abbiamo le immissioni di liquidità enormi che fanno le banche centrali. La sola Fed americana immette ogni mese nel sistema 85 miliardi di dollari; la BCE si è inventata le operazioni di lungo termine per inondare il sistema bancario di Euro a suon di centinaia e ormai migliaia di miliardi di Euro; il Giappone ne inventa una al giorno per produrre tanta di quella moneta che ci si aspetterebbe di vedere ogni Giapponese che si rispetti tuffarsi nei forzieri come Paperon de' Paperoni.
Dall'altra parte, la rappresentazione mediatica ci dice che i soldi sono finiti. Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità; la corruzione dei politici ha permesso di bruciare risorse pubbliche e di far crescere il debito pubblico in maniera inaccettabile. Un po' ci fanno sentire colpevoli perché questa politica l'abbiamo avallata ed accettata, ora dobbiamo pagare il conto. Tutto ciò, sia ben chiaro: è sostenuto e confermato dall'esperienza che abbiamo dinanzi a noi: tangibile e dolorosa. L'esperienza degli Stati: in crisi per mancanza di soldi, schiacciati dal debito. L'esperienza delle piccole e medie imprese che devono avere soldi dalla pubblica amministrazione (che non paga), ma rischiano di fallire perché le banche non prestano soldi. Quella delle famiglie che, in mancanza di reddito sufficiente, attingono ormai per sopravvivere al risparmio privato; quelle che possono.
Come si fa a non vedere che c'è un problema evidente, macroscopico, innegabile, intollerabile di distribuzione. Di allocazione delle risorse finanziarie?
Ce lo ricorda in questo articolo anche Bill Gross, boss della Pimco: il più grande investitore istituzionale al mondo su titoli obbligazionari. Non credo sia un filantropo, né lui né l'azienda. Io non lo ero di certo, quando facevo un mestiere simile. Mi preoccupavo di farlo bene e onestamente, questo si, ma senza "vedere" gli effetti sulla collettività. C'è una frase meravigliosa in uno dei tanti libri illuminanti di J.K.Galbraith (L'età dell'incertezza) che devo assolutamente riportare:
"La gente possiede una non sradicabile tendenza a proteggere quello che ha, a giustificare quello che vuole avere. E la sua tendenza è di considerare giuste le idee che servono a tale scopo. Le idee saranno forse superiori all'interesse costituito. Esse sono anche, non di rado, il parto di tale interesse".
Un investitore istituzionale vive facendo soldi con i soldi, investendoli sui mercati finanziari, a vantaggio dei ricchi risparmiatori di tutto il mondo che gli affidano, fiduciosi, i loro risparmi. Ma, per dovere professionale, ha bisogno di studiare nella maniera più oggettiva possibile il sistema finanziario, per riuscire ad immaginare cosa succederà, domani, sui mercati; prima degli altri. Se lo capisce meglio e prima di altri, i suoi investimenti saranno fruttuosi, altrimenti perderà i soldi, suoi e dei clienti. Per evitarlo, assume le migliori menti economiche del mondo, le paga profumatamente. Leggere gli articoli scritti da certi investitori istituzionali è spesso illuminante, per capire come è fatto il sistema e, ragionandoci sopra con disincanto, le sue implicazioni sulla società.
La stessa comprensione della realtà che a qualcuno consente di accumulare profitti, dovrebbe invogliare i cittadini del mondo a capire che il sistema è profondamente ingiusto, non è più accettabile. Non è sostenibile. Sta per implodere. A causa della sua non sostenibilità, crea il bisogno di una disonestà e di ingiustizia sempre più appariscenti e inaccettabili. Il cambiamento, profondo e imprevedibile, sta per arrivare. Cerchiamo di gestirlo a favore di molti, o pochi lo gestiranno nell'interesse loro.
La creazione di denaro e di credito è letteralmente esplosa negli ultimi quarant'anni, con una progressione geometrica. Come un Big Bang senza fine, rappresentato da questa immagine espressiva (che troviamo nell'articolo citato)...
... o, ancora meglio, da questo grafico eloquente, in Fig. 18
Nel giro di quarant'anni il debito complessivo del solo sistema americano è passato, con progressione impressionante, da 2-3 trilioni (migliaia di miliardi) di dollari, ad oltre 55 trilioni. Per inciso, il PIL americano è di circa 15 trilioni, per un rapporto debito complessivo/PIL del 380%
Quando mai potrà essere restituito? Chi sono i creditori e chi i debitori?
Si, ma a noi, che ce ne importa dell'America? L'America, si sa, fa le cose in grande. Ma gli stati occidentali hanno la pessima abitudine di copiarla. Non sempre in maniera intelligente. Noi, in Europa, ci siamo dati da fare per rendere la situazione ancora più complicata. Mentre il debito pubblico ed il debito privato salgono con progressione mediamente non dissimile, ci siamo privati degli strumenti per poterlo gestire...
Questa è l'immagine significativa della condizione del debito complessivo nelle principali economie occidentali, riportata nel grafico di Fig. 19
Il debito complessivo è dato dalle colonne, che sono divise ognuna in pezzetti colorati. Una colonna rappresenta il risultato della somma del debito delle aziende private (suddivise in aziende non finanziarie, di colore azzurro; e finanziarie, di colore verde); il debito degli Stati (giallo ocra); e quello delle famiglie (color carta da zucchero). Il tutto è in rapporto al PIL (GDP, in inglese).
Questa immagine è molto importante, perché ci dice, senza ombra di dubbio, che quel pezzetto giallo ocra (debito pubblico) che il sistema informativo ufficiale ci sbatte sotto il naso quotidianamente, facendoci sentire in colpa e incapaci, al fine di imporci sacrifici sempre più disumani, è un pezzetto assai marginale del problema (Giappone a parte, ma forse ha capito come gestirlo meglio di altri).
Cominciamo allora a mettere il naso su come viene fuori questa moneta e, sempre più, il debito/credito che, come vedremo nei prossimi post, rappresenta una forma sempre più importante di "moneta". L'analisi serve per arrivare a vedere meglio come la ricchezza finanziaria si distribuisce nelle tasche dei cittadini; degli stati; del sistema delle corporation, finanziarie e non. Parte dal sistema delle banche centrali, che abbiamo visto sempre più attratte nell'orbita degli interessi privati, comunque rese autonome dal controllo democratico della politica. Usa come cinghia di trasmissione e moltiplicazione il sistema bancario privato.
La Banca Centrale Europea "crea" moneta in grande abbondanza e la riversa a piene mani nel sistema bancario privato. Da un po' di anni, i tassi "reali" che vengono applicati sono negativi, più bassi dell'inflazione: quello attualmente in vigore è di 0,75%, con una inflazione al 2-3%. Ricordate, il tasso da Re: il Sovrano non paga interessi ma viene pagato, per il privilegio di ricevere del denaro in prestito.
Questo concetto del tasso da Re (tasso reale negativo), deve essere chiaro perché è uno degli strumenti principe per gestire i debiti. Soprattutto quando diventano troppo grossi. Da tenere ben presente.
Due calcoli semplici semplici per capire meglio com'è possibile restituire alla scadenza meno di quanto si è ricevuto oggi in prestito, grazie all'inflazione. Se io prendo in prestito 100 euro e li devo restituire dopo un anno insieme agli interessi calcolati al tasso dell'1%, a scadenza dovrò sborsare 101 euro. Se in quell'anno l'inflazione è stata del 3% (che è più grande di 1), vuol dire che le cose che si compravano un anno fa con 100 euro, oggi costano 103. Quindi, al momento della restituzione del debito, il valore "reale" (e cioè il potere d'acquisto) dei 101 euro (100 di capitale ed 1 di interessi) comparato con le cose che si potevano comprare un anno fa, sarà pari a 101 meno il 3% di inflazione (perdita del potere d'acquisto) = 97,97 euro. E il gioco è fatto.
Peccato che non ci siamo noi, in quella situazione, e neppure lo Stato (com'era una volta): la "sovranità" è stata ceduta. Oggi, lo scettro da Re è passato al sistema finanziario internazionale: il nostro nuovo monarca sempre più assoluto. Nel frattempo la "sovranità" popolare - prevista e scolpita nelle Costituzioni - scivola sempre più in secondo piano. Povero Re.
A noi cittadini, nel frattempo, dicono che non ci sono soldi per creare lavoro; e infatti la disoccupazione aumenta. Non ci possiamo più permettere i servizi sociali; che vengono progressivamente ridotti e/o privatizzati. Di soldi, non ce ne sono neppure per i nostri bisogni più urgenti; qualcuno ha fame? freddo? rischia di perdere la casa? vive nelle baracche? muore in una lista d'attesa? Se vogliamo qualcosa dobbiamo pagare le tasse; e infatti ne paghiamo sempre di più per avere in cambio sempre meno servizi (la pressione fiscale è passata dal 35 ad oltre il 50%). Oppure dobbiamo indebitarci a tassi da strozzinaggio; lavorare come schiavi per una paga sempre più bassa.
Sembrano slogan esagerati? Oggi, alle poste, mentre facevo la fila, leggevo un depliant: cessione del quinto: tasso d'interesse effettivo 10 e passa percento. La cessione del quinto dello stipendio è uno dei prestiti più semplici e meno rischiosi che si possano fare. Cosa giustifica il 10 e passa per cento? Giuridicamente non è strozzinaggio perché la legge (ipocrita) fissa il livello del tasso d'usura ad un livello superiore. Osserviamo in questo articolo la tabella aggiornatissima dei tassi d'usura: l'ultima colonna a destra di Fig. 20
Ma noi lo vediamo benissimo: è strozzinaggio, fatto sui nostri bisogni. Alle piccole imprese le banche applicano tassi anche del 20-25%. Più hanno bisogno, e più alti i tassi che debbono pagare. Banche private che ricevono soldi dalla banca centrale allo 0,75%, li prestano al sistema produttivo ed alle famiglie a questi tassi d'interesse! Una volta erano pubbliche e non gli sarebbe mai venuto in mente di prendere a strozzo i cittadini e le imprese, semplicemente perché non avevano l'obiettivo di fare profitti (li facevano egualmente, ma in misura minore e i soldi finivano comunque nelle casse dello Stato). Non avevano l'assillo di essere continuamente capitalizzate.
I tassi di Equitalia... lasciamo perdere.
Ma, ATTENZIONE: leggere bene il sistema di calcolo dell'interesse d'usura, stabilito dalla legge. E' una funzione del tasso medio applicato dal sistema bancario privato. Basta che il sistema bancario (privato, un po' estero e molto concentrato), decida di aumentare il tasso medio, e il tasso d'usura può salire, fino ad 8 punti percentuali in più, rispettando la legge.
Sembrano slogan esagerati? Oggi, alle poste, mentre facevo la fila, leggevo un depliant: cessione del quinto: tasso d'interesse effettivo 10 e passa percento. La cessione del quinto dello stipendio è uno dei prestiti più semplici e meno rischiosi che si possano fare. Cosa giustifica il 10 e passa per cento? Giuridicamente non è strozzinaggio perché la legge (ipocrita) fissa il livello del tasso d'usura ad un livello superiore. Osserviamo in questo articolo la tabella aggiornatissima dei tassi d'usura: l'ultima colonna a destra di Fig. 20
Ma noi lo vediamo benissimo: è strozzinaggio, fatto sui nostri bisogni. Alle piccole imprese le banche applicano tassi anche del 20-25%. Più hanno bisogno, e più alti i tassi che debbono pagare. Banche private che ricevono soldi dalla banca centrale allo 0,75%, li prestano al sistema produttivo ed alle famiglie a questi tassi d'interesse! Una volta erano pubbliche e non gli sarebbe mai venuto in mente di prendere a strozzo i cittadini e le imprese, semplicemente perché non avevano l'obiettivo di fare profitti (li facevano egualmente, ma in misura minore e i soldi finivano comunque nelle casse dello Stato). Non avevano l'assillo di essere continuamente capitalizzate.
I tassi di Equitalia... lasciamo perdere.
Ma, ATTENZIONE: leggere bene il sistema di calcolo dell'interesse d'usura, stabilito dalla legge. E' una funzione del tasso medio applicato dal sistema bancario privato. Basta che il sistema bancario (privato, un po' estero e molto concentrato), decida di aumentare il tasso medio, e il tasso d'usura può salire, fino ad 8 punti percentuali in più, rispettando la legge.
Il legame intrinseco che deve esistere in una società civile fra il concetto di legge e quello di giustizia, scolpito persino nella nella radice comune (jus = diritto) laddove la giustizia è il rispetto della legge scritta, è tradito.
La legge stessa è causa di ingiustizia, così come sicuramente la intendiamo noi, al di la delle parole, nel nostro essere consapevole.
Ecco: sulla moneta, sull'inflazione, sulla svalutazione, sugli interessi, ci hanno raccontato veramente un mare di fesserie. Balle colossali. Ma lo hanno fatto con tanta convinzione e autorevolezza e insistenza e sistematicità, che sono riusciti a convincere la popolazione che... va bene così; non si può fare altrimenti. Perché? Ma è ovvio: per avere il diritto di continuare indisturbati a distribuire ai nuovi sovrani la moneta creata dal nulla; in quantità sempre maggiori e a condizioni sempre più sfacciate. Mentre noi crepiamo, accettando di ricevere la moneta solo pagando tassi da usurai, convinti che l'inflazione, la svalutazione, il debito pubblico, siano i nostri grandi nemici.
E' tempo di aprire gli occhi e di rivisitare un po' delle false credenze che ci hanno messo nella testa. Per scoprire che non solo si può, ma si DEVE fare altrimenti, ed in fretta pure, prima di ritrovarci tutti con una mano davanti ed una di dietro. Tranquilli: non sono un economista. Non vi propongo quindi un noioso trattato su moneta e concetti collegati. E neppure la lunga storia della moneta nei secoli. Solo le mie riflessioni, maturate oggi osservando quello che avviene sotto i nostri occhi, visto alla luce della mia esperienza professionale sui mercati finanziari.
Prima informazione fondamentale: da decenni a questa parte la moneta si crea dal nulla.
Non c'è oro né valute pregiate a far da riserva ad una Banca Centrale nel momento in cui decide di immettere nuova moneta nel sistema: stampando banconote oppure accreditando elettronicamente i conti delle banche private; non fa differenza. Non è un caso che viene chiamata moneta "fiat". L'atto per eccellenza della creazione: fiat lux ... e fu la luce. Fiat pecunia.. e fu la moneta.
E' uno scherzo? No, è il sistema della moneta moderna, da quando (estate del 1971) il Presidente Nixon ha annunciato al mondo che gli Stati Uniti d'America non sarebbero più stati disponibili a consegnare oro in cambio di dollari.
E' uno scherzo? No, è il sistema della moneta moderna, da quando (estate del 1971) il Presidente Nixon ha annunciato al mondo che gli Stati Uniti d'America non sarebbero più stati disponibili a consegnare oro in cambio di dollari.
Ma, allora, se ne può creare all'infinito? Teoricamente si.
Ascoltiamo cosa ci racconta Grillo nel lontano 1998, in questo video chiarissimo:
Che senso ha dire che "non ci sono i soldi", se è vero che i soldi si possono creare, e vengono di fatto creati, dal nulla? Nessuno.
Ma non c'è un limite alla creazione di denaro dal nulla? Solo se lo prevede la legge.
Che dice la legge, da noi? Il Trattato consolidato sul funzionamento dell'Unione Europea (Trattato UE) dice che se ne deve occupare la banca centrale, in esclusiva.
Ma la BCE darà questi soldi agli Stati? NO: è esplicitamente vietato (art 123).
A chi li può dare, allora? Al sistema bancario.
Ma è privato! Appunto.
Non ci credi? Leggilo:
Non ci credi? Leggilo:
Articolo 123
(ex articolo 101 del TCE)
1. Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.
(ex articolo 101 del TCE)
1. Sono vietati la concessione di scoperti di conto o qualsiasi altra forma di facilitazione creditizia, da parte della Banca centrale europea o da parte delle banche centrali degli Stati membri (in appresso denominate «banche centrali nazionali»), a istituzioni, organi od organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri, così come l'acquisto diretto presso di essi di titoli di debito da parte della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali.
Ci sono eccezioni, per i momenti di difficoltà?
No. Non per i momenti di difficoltà. Ci sono eccezioni solo per le banche pubbliche che devono ricevere liquidità dalla banca centrale. (art. 123 secondo punto):
2. Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell'offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati.
No. Non per i momenti di difficoltà. Ci sono eccezioni solo per le banche pubbliche che devono ricevere liquidità dalla banca centrale. (art. 123 secondo punto):
2. Le disposizioni del paragrafo 1 non si applicano agli enti creditizi di proprietà pubblica che, nel contesto dell'offerta di liquidità da parte delle banche centrali, devono ricevere dalle banche centrali nazionali e dalla Banca centrale europea lo stesso trattamento degli enti creditizi privati.
Ma, allora, volendo, non si potrebbero far prendere ad una banca pubblica i soldi della BCE allo 0,75%, e obbligarla poi a comprare i titoli di stato, così che gli interessi che dobbiamo pagare tutti noi sarebbero di meno?
Si, si potrebbe. Ma noi Italiani, le grandi banche, gli Istituti di credito di diritto pubblico, le abbiamo lasciate comprare tutte ai privati.. anche esteri. Releggiamo nel post precedente la triste storia della privatizzazione del nostro sistema finanziario.
All'estero lo fanno? Si, certo, la Germania utilizza un grosso istituto creditizio pubblico per acquistare grosse quantità di titoli di stato tedeschi. Furbi, loro. Eh.. si. Sono gli stessi che si oppongono con tutte le forze alla richiesta di far comprare direttamente alla BCE i titoli di stato di Grecia, Portogallo, Spagna, Italia..
Chi controlla la banca centrale? In Eurolandia, nessuno.
Ma dai, scherzi? NO. Anzi, per essere più preciso, nel Trattato dell'Unione Europea c'è scritto, nero su bianco, che nessun organo ha il permesso di cercare di influenzare la banca centrale: art 130.
Non ci credi? Leggilo:
"Articolo 130
(ex articolo 108 del TCE)
Nell'esercizio dei poteri e nell'assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti dai trattati e dallo statuto del SEBC e della BCE, né la Banca centrale europea né una banca centrale nazionale né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni, dagli organi o dagli organismi dell'Unione, dai governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'Unione nonché i governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali nell'assolvimento dei loro compiti. "
Chissà perché noi non lo vediamo.
Nell'esercizio dei poteri e nell'assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti dai trattati e dallo statuto del SEBC e della BCE, né la Banca centrale europea né una banca centrale nazionale né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni, dagli organi o dagli organismi dell'Unione, dai governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'Unione nonché i governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della Banca centrale europea o delle banche centrali nazionali nell'assolvimento dei loro compiti. "
Ma negli altri paesi, è sempre così? NO, non sono mica matti come noi europei. In America, Giappone, Inghilterra, come in qualsiasi paese normale, è lo Stato che, attraverso Governo e Parlamento, controlla la banca centrale. E la banca centrale, con tutto il suo potere di creare denaro dal nulla, viene utilizzata dallo Stato nel momento del bisogno (almeno fino a quando le persone che impersonificano lo Stato hanno a cuore gli interessi della collettività.. ma qui ci perdiamo.. ci torneremo). Tanto per fare un esempio: per sostenere i titoli del debito pubblico nel momento in cui dovessero essere attaccati dalla speculazione. Cosa buona e giusta che una qualunque persona di buon senso farebbe, se non avesse interessi personali contrari. Un potere talmente grande, quello di poter creare denaro dal nulla, che è chiaro che nemmeno ci pensa, la speculazione, ad attaccare gli Stati che hanno strumenti di difesa (e che vogliono difendersi). Se la prendono con gli sprovveduti (oops.. sprovvisti, volevo dire: sprovvisti di strumenti di difesa).
Questi Stati che decidono di difendersi non sono pazzi, scriteriati, disposti a correre rischi assurdi di inflazione o svalutazione. Sono normali. Dotati di buon senso pratico. Lo fanno per evidenti ragioni di interesse pubblico. Magari sulla distribuzione si potrebbe dire qualcosa, ma non ora. Lo fanno con beneficio immenso di tutta la collettività.
Per essere più precisi, le politiche di quantitative leasing della FED in America e l'Abenomics (le politiche monetarie volute dal primo Ministro Abe) in Giappone, si sforzano deliberatamente e consapevolmente di far salire l'inflazione, con lo scopo di rivitalizzare una economia reale sempre più asfittica, che causa disoccupazione e malcontento.
Chissà perché noi non lo vediamo.
Sarà per questo che certi Stati, anche se hanno un debito pubblico grosso e pericoloso e debiti privati immensi, non hanno problemi con i mercati finanziari? Già.
Ce le insegnano nelle scuole elementari, queste cose? Se ne guardano bene.
Ecco, visto che non ce lo spiegano, ma ci fregano, proviamo a ragionarci fra noi, per cercare di rispondere un po' più approfonditamente ad una serie di domande, alle quali cercheremo di dare risposte nei prossimi post.
Cosa è la Moneta. Cosa il debito e il credito. A cosa servono. Come è possibile che si possa creare dal nulla. Quanta se ne può creare. Chi lo decide come e perché. Che rapporto ha la moneta con la ricchezza. Come si immette la moneta nel sistema. Che giro deve fare per arrivare nelle nostre tasche. Che ruolo ha il sistema bancario in questa distribuzione. Quale rapporto ha con la distribuzione della ricchezza. Chi ci guadagna e chi ci perde usando sistemi diversi. Cosa è l'Inflazione. La Svalutazione. A chi fanno bene, inflazione e svalutazione. A chi fanno male. Sono "mostri" come è indicato sul sito della BCE, negli opuscoli e video destinati ai nostri ragazzi, oppure ci si può convivere.
Torniamo un attimo all'articolo di Bill Gross, e preleviamo due informazioni indispensabili, traducendole dall'inglese, per poter formulare le due domande più importanti.
Domande.
Se di 20 dollari immessi nel sistema solo 1 va a finire nella ricchezza reale (PIL), dove vanno a finire gli altri 19?
Perché tutta quella moneta non crea inflazione?
Che differenza c'è fra l'inflazione al consumo e l'asset inflation? Cioè fra quella (al consumo) che viene additata come "mostro", in nome del quale abbiamo ceduto la nostra corona alle banche centrali. E l'altra, l'inflazione dei patrimoni finanziari che, se non continua a salire perennemente, farà crollare tutto il sistema?
Chi detiene quella ricchezza - ed il potere ad essa collegato - cosa è disposto a fare pur di non vederla svanire nello scoppio inevitabile della grande bolla speculativa globale, la più grande della storia dell'umanità?
Ecco, visto che non ce lo spiegano, ma ci fregano, proviamo a ragionarci fra noi, per cercare di rispondere un po' più approfonditamente ad una serie di domande, alle quali cercheremo di dare risposte nei prossimi post.
Cosa è la Moneta. Cosa il debito e il credito. A cosa servono. Come è possibile che si possa creare dal nulla. Quanta se ne può creare. Chi lo decide come e perché. Che rapporto ha la moneta con la ricchezza. Come si immette la moneta nel sistema. Che giro deve fare per arrivare nelle nostre tasche. Che ruolo ha il sistema bancario in questa distribuzione. Quale rapporto ha con la distribuzione della ricchezza. Chi ci guadagna e chi ci perde usando sistemi diversi. Cosa è l'Inflazione. La Svalutazione. A chi fanno bene, inflazione e svalutazione. A chi fanno male. Sono "mostri" come è indicato sul sito della BCE, negli opuscoli e video destinati ai nostri ragazzi, oppure ci si può convivere.
Torniamo un attimo all'articolo di Bill Gross, e preleviamo due informazioni indispensabili, traducendole dall'inglese, per poter formulare le due domande più importanti.
1) "Asset price appreciation... is now critical to maintain the system’s momentum and longevity. " Nota: non ha avuto il coraggio di usare la parola giusta, in passato usata tranquillamente ed esplicitamente: "asset inflation", ripiegando su una locuzione che comunque risulta esplicita: "asset price appreciation"
Traduzione: La salita dei valori dei patrimoni finanziari (l'inflazione dei patrimoni finanziari)... è ora essenziale per poter garantire la sostenibilità del sistema.
E' una cosa che ripeto da tempo: la ricchezza di carta gonfiata sui mercati finanziari non può crollare, senza far crollare il sistema... ma non può neppure durare: è una corsa oggettivamente insostenibile e senza speranza. Le operazioni delle banche centrali servono a questo: tenerle sospese, rimandando ed aggravando il problema, come tutti i problemi che non si affrontano.
2) "Each additional dollar of credit seems to create less and less heat. In the 1980s, it took four dollars of new credit to generate $1 of real GDP. Over the last decade, it has taken $10, and since 2006, $20 to produce the same result."
Traduzione: Ogni dollaro addizionale immesso nel sistema sembra produrre sempre meno effetti. Negli anni '80 ci volevano 4 dollari di nuovo credito per generare 1 dollaro di PIL. Nell'ultima decade ce ne sono voluti 10, e a partire dal 2006, ne occorrono 20 per produrre lo stesso effetto.
Heat: calore. Non si riesce a riscaldare l'economia reale, fatta di lavoro, produzione, spesa.
Heat: calore. Non si riesce a riscaldare l'economia reale, fatta di lavoro, produzione, spesa.
Domande.
Se di 20 dollari immessi nel sistema solo 1 va a finire nella ricchezza reale (PIL), dove vanno a finire gli altri 19?
Perché tutta quella moneta non crea inflazione?
Che differenza c'è fra l'inflazione al consumo e l'asset inflation? Cioè fra quella (al consumo) che viene additata come "mostro", in nome del quale abbiamo ceduto la nostra corona alle banche centrali. E l'altra, l'inflazione dei patrimoni finanziari che, se non continua a salire perennemente, farà crollare tutto il sistema?
Chi detiene quella ricchezza - ed il potere ad essa collegato - cosa è disposto a fare pur di non vederla svanire nello scoppio inevitabile della grande bolla speculativa globale, la più grande della storia dell'umanità?
Paragrafo magistrale, da brividi. complimenti Guido, come sempre fornisci più domande che risposte, ma è così che si imposta la giusta direzione: uno poi il cammino deve farlo da solo. dopotutto "in una società perfetta gli esperti devono fornire le domande giuste, non le risposte".
RispondiEliminaemanuele boccianti
Grazie, Emanuele
EliminaPiano piano arriviamo anche alle risposte ed alle proposte. Scrivere e confrontarsi serve moltissimo a schiarirsi le idee.
Serve sempre a metterle a punto; spesso a modificarle.
Mi domando se ci sara un giudizio storico un pò diverso da quello attuale relativo a quelle persone che, almeno in Italia, hanno sancito la separazione fra tesoro e Banca d'Italia ed hanno eliminato i divieti che non permettevano alle banche commerciali di utilizzare la propria raccolta anche per operazioni finanziarie ad alto rischio, ovvero Beniamino Andreatta, Guido Carli e Carlo Azeglio Ciampi. Penso proprio che comunque dovremo aspettare lo scoppio non tanto della bolla speculativa globale, chissà quando avverrà.
RispondiEliminaMI fà veramente specie che pochi stiano sottolineando come Keynes sia più che mai attuale: se non ci troviamo ora in una gigantesca trappola della liquidità!!! Sembrerebbe incredibile che ogni 20 dollari di liquidità immessa solo 1 si trasforma in PIL, ma se si pensa che vengono dati solo alle banche e non finanziare opere pubbliche reali (come negli anni '30 durante il new deal) diventa del tutto plausibile. Quell'unico dollaro di aumento del PIL è dato probabilmente dalla spesa privata favorita dall'incredibile aumento continuo delle retribuzioni di chi lavora in quelle corporation come Pimco, Goldman Sachs e compagnia bella. Peccato che gli altri 19 vanno a gonfiare le bolle specculative.
I miei più sentiti complimenti Sig. Grossi, aspetto con ansia i prossimi post.
Grazie, Luca
EliminaIl guaio è che la trovata di poter fare soldi dai soldi è piaciuta proprio tanto.. soprattutto a quelli che gestiscono il giochino e lo usano per distribuire ricchezza e potere ad una cerchia molto ristretta e controllata di persone.
Con la montagna di denaro creato - ma soprattutto con la confusione creata, nella nostra mente e nel sistema bancario, fra economia reale e finanza - riescono perfino ad offuscare il valore indiscutibile delle politiche Keynesiane. Molti si accontentano della creazione di moneta. Quello che conta, invece, è la spesa per investimenti. E la capacità di investire in settori la cui produzione risponde realmente ai bisogni dei cittadini.
Dobbiamo demolire la costruzione che è stata creata dalla macchina mediatica. E' quella che impedisce alle masse di vedere le cose come stanno. Coltiva illusioni (e fregature).
Molti segnali ci dicono che siamo molto vicini ad un punto di svolta. Teniamoci pronti.