Quando capiamo che i soldi non hanno un valore intrinseco, perché possono essere prodotti senza costi e senza limiti fisici, ci prende subito una tentazione quasi irresistibile, una specie di ubriacatura che ci impedisce di tenere i piedi per terra: vorremmo risolvere in quattro e quattr'otto tutti i problemi del mondo, grazie a questa che ci appare una "risorsa", finalmente, illimitata!
E' comprensibile, visto che continuano ancora oggi, sfacciatamente, a sostenere che sono finiti, che li abbiamo sprecati mentre la finanza privata affoga nei soldi creati dal nulla che ci hanno sottratto e riversano infiniti sui mercati finanziari. Bugiardi !
Quella vigliaccheria è talmente offensiva che finisce per generare la reazione: inventiamoli dal nulla anche noi, i soldi, e spendiamoli tutti!!
Personalmente, grazie alle mie competenze professionali, sono stato più volte invitato a partecipare a diversi progetti di monete alternative, complementari, più o meno validi; a qualcuno ho preso parte.
Una cosa è certa, dal punto di vista teorico: si può fare. Ed è anche vero che qualcuno ha funzionato, nella storia, e qualcuno ancora funziona, nel presente, soprattutto a livello locale. L'efficacia, comunque, lascia molto a desiderare, se le tutte le Istituzioni non sono più che favorevoli.
La difficoltà enorme, sistematicamente e gravemente sottovalutata da quanti le propongono, pur con ottime intenzioni e grandi speranze, consiste nel riuscire a CONVINCERE le persone e gli operatori economici in maniera sufficientemente diffusa. Facciamo mente locale, e capiamo perché: hanno appena capito che i soldi non hanno valore intrinseco, e noi li vorremmo convincere che, invece, questi soldi "alternativi" o complementari" o perfino "virtuali", proprio questi che abbiamo inventato noi e glieli stiamo proponendo, hanno un valore immenso, perfino morale, e cambieranno il mondo!
Il che, bada bene, diventerebbe totalmente VERO in tutti i casi in cui le intenzioni siano davvero buone (ce ne sono, purtroppo, di assai poco limpide, in giro!), siano capite in maniera accurata e completa da chi li deve utilizzare, e vengano condivise dalle masse. Quei soldi, allora, inventati dal nulla, potrebbero davvero avere un valore immenso, perfino morale, e cambierebbero il mondo. Io lo so!
Ma le masse NON si fidano (e, spesso, fanno bene!). E perché le "masse" non si fidano?
Per due motivi, che, pur su piani totalmente diversi, convergono, e ritengo molto validi.
Primo motivo per la mancanza di fiducia.
Viviamo in un mondo pervaso da uno spietato spirito competitivo che ci spinge a schiacciare gli altri, per sopravvivere. Una quantità sterminata di "intelligenze raffinate" si sente legittimata a tentare di mettercela nel didietro, raccontandoci frottole e attirandoci in trappole che permettono ai "furbi" di emergere, accumulando ricchezze a danno dei tanti.
A partire da quelli molto ben organizzati che nella "competizione mondiale" hanno stravinto, usando le Istituzioni pubbliche di tutti i principali Stati nazionali del mondo per privatizzare il denaro. Tu guarda che meraviglia : tutti lavoriamo sodo per procurarci denaro "privato" con il quale ci illudiamo di comprare cose, mentre quelli che hanno privatizzato il denaro ce lo fanno mancare per generare crisi economiche che obbligano noi e gli Stati a svendere le cose ... che loro si comprano a prezzi stracciati!
E se le stanno comprando proprio tutte, quelle che contano! Lo abbiamo notato?
Le chiusure di aziende, le svendite di terre, case e gioielli di famiglia, avvengono in maniera silenziosa e discreta, coperta da un manto di vergogna, che nasconde il dolore. Le privatizzazioni del patrimonio pubblico nazionale e degli enti locali, è avvolto dalla discrezione di operazioni d'alto bordo, di cui al massimo troviamo notizia in riviste specializzate, con termini incomprensibili e scarni, per addetti ai lavori.
Perché non è bello assistere alla svendita delle strutture portanti della nostra economia, dei nostri monumenti, delle isole, delle coste e perfino delle montagne: tutto ciò che, diventato privato, sarà destinato al beneficio delle élite con grandi ricavi economici riservati a pochi, che sono privati e stranieri!
Perché ci riescono? Perché siamo distratti, e parliamo di soldi, invece di parlare delle cose che stiamo perdendo, assieme alla nostra dignità ed ai nostri reali valori. Non ce ne accorgiamo che si stanno comprando la terra, l'acqua, l'energia, l'aria. E noi parliamo solo di soldi!
E se le stanno comprando proprio tutte, quelle che contano! Lo abbiamo notato?
Le chiusure di aziende, le svendite di terre, case e gioielli di famiglia, avvengono in maniera silenziosa e discreta, coperta da un manto di vergogna, che nasconde il dolore. Le privatizzazioni del patrimonio pubblico nazionale e degli enti locali, è avvolto dalla discrezione di operazioni d'alto bordo, di cui al massimo troviamo notizia in riviste specializzate, con termini incomprensibili e scarni, per addetti ai lavori.
Perché non è bello assistere alla svendita delle strutture portanti della nostra economia, dei nostri monumenti, delle isole, delle coste e perfino delle montagne: tutto ciò che, diventato privato, sarà destinato al beneficio delle élite con grandi ricavi economici riservati a pochi, che sono privati e stranieri!
Perché ci riescono? Perché siamo distratti, e parliamo di soldi, invece di parlare delle cose che stiamo perdendo, assieme alla nostra dignità ed ai nostri reali valori. Non ce ne accorgiamo che si stanno comprando la terra, l'acqua, l'energia, l'aria. E noi parliamo solo di soldi!
Questi, dicevamo, sono "i migliori". I più "bravi ed efficaci a competere. Ma non sono i soli. Ce n'è in giro una montagna, di furbi che danno sonore fregature alle masse, sballottate da un sistema che è per natura fraudolento. Che, basato sulla competizione di tutti contro tutti, la frode non solo la deve tollerare, ma finisce per incentivarla.
Quando tutti competono, è inevitabile, le masse devono essere schiacciate. Ci arrampichiamo sugli specchi e ci raccontiamo di una "sana competizione" che, in realtà, usiamo per giustificare di fronte alla nostra coscienza addormentata il nostro presunto diritto di accaparrare almeno qualcosa, anche noi, nella furia generale. Sai, tengo famiglia ...
Così, nascono e proliferano esperimenti di monete perfino "virtuali", concepite per trarre in inganno (infatti, sono sufficientemente oscure, direi "criptiche"). Tu dagli valore, lasciati attrarre dall'idea che ti puoi arricchire, e quelle ti rapiscono, e ti portano dove non pensavi di andare. Ti scordi completamente di cosa sia la moneta, a cosa dovrebbe servire, e ti trovi a fare altro. Ti ritrovi a fare lo speculatore, a cercare di fare i soldi con i soldi. Magari, parli di democrazia e di moneta del popolo, mente lo fai, ma la realtà è diversa, e tu non la riesci più a vedere, abbagliato dai soldi e dall'illusione della facile ricchezza. Qualcuno, fortunato, si arricchisce davvero, molti ci rimangono scottati; tantissimo, troppi, perderanno tutto. A beneficio di chi organizza, naturalmente, che mentre vi parla di democrazia, si arricchisce di sicuro, senza correre rischi. Lui. Il tutto, mentre si spreca in ogni singola transazione, una quantità di energia elettrica, che è risorsa scarsa e preziosa, davvero inconcepibile!
Comunque, è vero: ci sono proposte genuine, sane, senza secondi fini. E' stra vero. Non avrei partecipato di persona ad alcuni progetti se non ne fossi stato più che convinto.
La proposta di monete "fiscali", la più completa delle quali è probabilmente quella dei CCF, è sicuramente una proposta intelligente, e sicuramente non ha secondi fini. Lo dico anche se non ho partecipato! Onore al merito.
Il tema è: abbiamo capito tutti che non basta emetterli e prometterli, ma che, per produrre effetti apprezzabili, devono essere conosciuti, riconosciuti e "accettati" dalle quelle masse che non si fidano più neppure della propria ombra?
La Banca d'Italia già ora, che solo se ne parla, ha scritto, nero su bianco e lo ha pubblicato sul suo sito, che non ce ne dovremmo fidare. Certo, la Banca d'Italia, oramai, sta dalla parte sbagliata, a difendere il sistema del denaro privato. Le sue motivazioni sono formali e discutibili. Ma il problema non è dire se ha ragione o se ha torto.
La replica al suo articolo, pubblicata su Micromega, è invece tutta concentrata esclusivamente su questo aspetto: disquisizioni formali, sul terreno scivoloso ed incomprensibile ai più su questioni contabili e giuridiche, su torti e ragioni.
La replica al suo articolo, pubblicata su Micromega, è invece tutta concentrata esclusivamente su questo aspetto: disquisizioni formali, sul terreno scivoloso ed incomprensibile ai più su questioni contabili e giuridiche, su torti e ragioni.
Il problema, perdonatemi se insisto a sottoporlo all'attenzione generale, è ben altro:
Nel giorno in cui si dovesse passare delle parole ai fatti, TUTTO IL SISTEMA FINANZIARIO PRIVATO E SOPRA NAZIONALE si schiererà dalla parte del torto! E bisogna saperlo, per attrezzarsi a contrastarlo.
Userà il sistema mediatico (che controlla al 99 per cento), per creare sfiducia, una enorme sfiducia e grande paura, per demonizzare, per spaventare quelli che spaventati lo sono già (e a ben ragione), per mille diversi motivi.
Userà il sistema mediatico (che controlla al 99 per cento), per creare sfiducia, una enorme sfiducia e grande paura, per demonizzare, per spaventare quelli che spaventati lo sono già (e a ben ragione), per mille diversi motivi.
Ai tanti motivi, in quegli ipotetici giorni, bisogna saperlo, se ne aggiungerà inevitabilmente uno molto concreto ed incombente. CHE, MI SEMBRA, SIA TOTALMENTE SOTTOVALUTATO: come reagiranno i mercati finanziari !
A quanti stiano pensando: "che me frega dei mercati", mi permetto umilmente di ricordare che ci tengono al guinzaglio, per ora, quei mercati. Attraverso il ricatto del debito pubblico i cui titoli sono stati accuratamente indirizzati nei portafogli esteri, e perfino quelli degli italiani sono controllati e gestiti e indirizzati personalmente dai tutori degli interessi del grande capitale sopra nazionale: le grandi banche d'affari (Goldman Sachs & company) che controllano tutto ciò che si muove, in quei mercati. Continueranno a farlo fino al giorno in cui non saremo nelle condizioni di afferrare il toro per le corna e spezzare il guinzaglio, smettendo di sperare di "aggirarlo" (cioè, di "prenderlo in giro"). E' più forte di noi, bisogna saperlo. Non si farà prendere in giro.
Al dunque, prova a scommettere: si sederanno dalla parte della ragione (delle masse), i rappresentanti del mercati finanziari, oppure dalla parte del torto (degli interessi del denaro privato)?
Se ci è sufficientemente chiaro che una moneta effettivamente "alternativa" a quella ufficiale e privata, rompe proprio le uova nel paniere ai progetti dei più furbi, potenti e meglio organizzati del mondo, ci dovrebbe essere altrettanto chiaro che sì, tutto è possibile; tutto si può fare, ma ad una condizione: di essere disposti allo scontro.
Sperare di evitarlo aggirandolo, quello scontro, è colpevolmente e ingenuo. Ed è totalmente inutile, perché la buona notizia è che si può smontare, quel sistema che ci sembra invincibile, pezzo dopo pezzo, rispettando la legge. Anzi, applicando la legge! Quella violata e ignorata da certi politici che si sono scordati gli interessi del popolo sovrano. E' stato già fatto, più volte, nella storia. E' ora, semplicemente, di correre ai ripari.
Se non lo facciamo, è proviamo invece a giocare, a prenderli in giro, allora ce la possiamo già immaginare la reazione su tutti i media, TV e giornali del "regime": "morte ai CCF ed alle monete complementari".
Sperare di evitarlo aggirandolo, quello scontro, è colpevolmente e ingenuo. Ed è totalmente inutile, perché la buona notizia è che si può smontare, quel sistema che ci sembra invincibile, pezzo dopo pezzo, rispettando la legge. Anzi, applicando la legge! Quella violata e ignorata da certi politici che si sono scordati gli interessi del popolo sovrano. E' stato già fatto, più volte, nella storia. E' ora, semplicemente, di correre ai ripari.
Se non lo facciamo, è proviamo invece a giocare, a prenderli in giro, allora ce la possiamo già immaginare la reazione su tutti i media, TV e giornali del "regime": "morte ai CCF ed alle monete complementari".
In questo modo, è certo: crollerà la fiducia dei cittadini, CHE NON SONO CONSAPEVOLI, E NON SONO STATI PREPARATI A SUFFICIENZA ALLO SCOPO.
Ma non solo. Quello che è estremamente probabile, è che i mercati finanziari si metterebbero a vendere, svalutandoli materialmente e psicologicamente, non solo i CCF, ma pure i titoli di stato: Bot e i BTP, con conseguenze estremamente gravi, per le quali non siamo assolutamente preparati.
Allora sale lo spread, scatta il riscatto del debito, ci ritroviamo da un giorno all'altro senza risorse, con il popolo incazzato ed i bancomat chiusi, e le persone che si sono fidate dei politici li chiameranno "traditore", e si ritroveranno a sperare di essere "salvati" dal Meccanismo Europeo di Stabilità, meno torvo come nome rispetto alla Troika, ma molto più sottile ed infido: verrà a privatizzare, licenziare, svendere, aumentare le tasse, usando nomi suadenti e rigorosamente inglesi, e, dulcis in fundo, trasformando quello che ancora oggi è un debito soggetto alla lex monetae, a noi favorevole, in un debito di natura internazionale, soggetto alla legge internazionale, scritta in inglese dai mercati, per i mercati.
Secondo motivo per la mancanza di fiducia
Il popolo sarà pure ignorante (e lo sappiamo che sono stati investiti miliardi e decenni nel sistema mediatico proprio per confonderlo e tenerlo all'oscuro), ma mica è scemo.
Gli spieghiamo con parole semplici le cose che sembrano complicate, raccontando la verità e, se lo convinciamo, ci segue fino alla morte. Ma se lo prendiamo in giro, se parliamo di cose strane, e si capisce che non siamo convinti neppure noi, si gira dall'altra parte. E fa bene!
La verità è che ci hanno fregato, hanno tradito la Costituzione, hanno regalato la moneta alla finanza sopra nazionale che la usa per impoverirci e ci stà distruggendo!
Bisogna riprendersela, la sovranità, tutta. Ma mica c'è bisogno della rivoluzione!
Si può usare la via maestra, che per la rivoluzione nessuno è pronto e comunque non serve. Si può e si deve rimanere sul piano del diritto e della legalità, ma con la dovuta chiarezza e fermezza: scegliendo strumenti più semplici, comprensibili, lineari, che esistono e sono perfino già usati in altri paesi.
QUESTA E' LA VIA MAESTRA
Secondo motivo per la mancanza di fiducia
Il popolo sarà pure ignorante (e lo sappiamo che sono stati investiti miliardi e decenni nel sistema mediatico proprio per confonderlo e tenerlo all'oscuro), ma mica è scemo.
Gli spieghiamo con parole semplici le cose che sembrano complicate, raccontando la verità e, se lo convinciamo, ci segue fino alla morte. Ma se lo prendiamo in giro, se parliamo di cose strane, e si capisce che non siamo convinti neppure noi, si gira dall'altra parte. E fa bene!
La verità è che ci hanno fregato, hanno tradito la Costituzione, hanno regalato la moneta alla finanza sopra nazionale che la usa per impoverirci e ci stà distruggendo!
Bisogna riprendersela, la sovranità, tutta. Ma mica c'è bisogno della rivoluzione!
Si può usare la via maestra, che per la rivoluzione nessuno è pronto e comunque non serve. Si può e si deve rimanere sul piano del diritto e della legalità, ma con la dovuta chiarezza e fermezza: scegliendo strumenti più semplici, comprensibili, lineari, che esistono e sono perfino già usati in altri paesi.
QUESTA E' LA VIA MAESTRA
INTERVENTI ATTUATIVI IMMEDIATI:
Per
emancipare il Pese dalla dipendenza dai mercati finanziari e dal
ricatto del debito pubblico, e per tutelare l'enorme risparmio delle
famiglie italiane ed il patrimonio pubblico, non è necessaria molta fantasia. Occorre fare quanto è sempre stato fatto, nella storia, anche recente, per imbrigliare la finanza speculativa:
1)
Nazionalizzazione delle principali banche operanti nel paese, già
salvate con denaro pubblico e altre ancora da salvare,
e Trasformazione della Cassa Depositi e Prestiti
in banca pubblica. Accesso delle stesse banche alle operazioni
di rifinanziamento della BCE a tassi d'interesse negativi ed utilizzo
dei fondi così raccolti per un forte piano di investimenti d'emergenza, volto alla
piena occupazione, al rilancio del tessuto produttivo nazionale ed al
rafforzamento dei servizi essenziali.
2)
Separazione delle attività bancarie commerciali
e finanziarie, accompagnata da una rigorosa stretta sulle
attività speculative e dal divieto del risparmio gestito.
3) Incentivazione fiscale degli investimenti, finanziati dalle banche pubbliche.
4)
Incentivazione del trasferimento dei titoli di stato italiani dai
portafogli della speculazione internazionale (che
è artefice
illegittimo
e strumentalizzato del
ricatto dello spread sulla politica nazionale); verso portafogli nazionali, pubblici e privati, che
consentano l'impiego
dell'enorme risparmio nazionale in appositi titoli di breve durata,
garantiti da specifiche norme.
Queste includeranno: l'eliminazione delle procedure di bail in;
la
revisione delle clausole di azione collettiva; una
sostanziale tutela dall'inflazione;
il divieto per le banche di proporre alla propria clientela strumenti
finanziari speculativi
che distolgono il risparmio da impieghi più sicuri e meritevoli.
5) Lancio
della più grande “class action” popolare contro il
sistema bancario nazionale ed internazionale,
le
agenzie di rating e le altre autorità internazionali che
hanno
permesso attacchi speculativi contro i nostri titoli di stato,
nonchè
la vendita
ai risparmiatori italiani, alle aziende ed agli enti pubblici di
prodotti
truffaldini
e sistematicamente
viziati da illegittimità.
Per
rivendicare un risarcimento che
può essere di moltissi miliardi di euro,
da distribuirsi pro-quota alle categorie che vi aderiranno
e per favorire il ritorno ad un sistema bancario locale a proprietà
popolare e diffusa.
6)
Traferimento delle competenze in materia di sostegno e rilancio delle
economie locali, basata su agricoltura naturale, artigianato e piccola industria, ai Comuni, singoli o associati,
con
contemporanea piena legalizzazione dell'uso di monete complementari
e/o fiscali a circolazione locale.
7)
Nel caso di recesso dai trattati europei ex art. 50 del TFUE, durante
il periodo di massimo due anni previsto per la fuori uscita, utilizzo
di una moneta fiscale o complementare a diffusione nazionale, necessario ad attuare il piano di investimenti di almeno 200 mld di €.
Perché a quel punto, e solo a quel punto, allo scontro ci saremo forse già dentro, e non per nostra mancanza di buona volontà. Almeno, ci saremo preparati a dovere!
Normalmente, nel passato, questi interventi sul mondo bancario sono sempre stati attuati dopo che i danni maggiori della finanza speculativa avevano devastato il tessuto socio economico delle nazioni, portando a guerre sanguinose.
Funzionano, sono efficaci. Dopo il Glass Steagall Act e dopo le legislazioni del dopoguerra che hanno imbrigliato la finanza mondiale, non a caso abbiamo tutti goduto del più grande periodo di crescita economica nella storia moderna.
Non vale forse la pena, almeno stavolta, facendo tesoro dell'esperienza passata, provare a farlo prima che sia troppo tardi?
Perché a quel punto, e solo a quel punto, allo scontro ci saremo forse già dentro, e non per nostra mancanza di buona volontà. Almeno, ci saremo preparati a dovere!
Normalmente, nel passato, questi interventi sul mondo bancario sono sempre stati attuati dopo che i danni maggiori della finanza speculativa avevano devastato il tessuto socio economico delle nazioni, portando a guerre sanguinose.
Funzionano, sono efficaci. Dopo il Glass Steagall Act e dopo le legislazioni del dopoguerra che hanno imbrigliato la finanza mondiale, non a caso abbiamo tutti goduto del più grande periodo di crescita economica nella storia moderna.
Non vale forse la pena, almeno stavolta, facendo tesoro dell'esperienza passata, provare a farlo prima che sia troppo tardi?
grazie, molto interessante! Forse per far si che si inneschi la fiducia,la moneta alternativa inizialmente deve essere elargita. Io sarei felice di poter scontare il 10-20% ai miei clienti accettando il corrispettivo in moneta complementare...il rischio è accettabile. Il serbatoio locale di utenti a quante unità deve arrivare per permettere una discreta autosufficienza del circuito?
RispondiEliminaIn che zona vivi, Gianfranco
Eliminaora ci sto lavorando su un progetto concreto
Great read thaank you
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