2. Possibilità
alternative: noi o le banche private ?
Cari
Italiani, proviamo a scrollarci un attimino di dosso quel fastidioso
senso di colpa, che ci confonde le idee, e ragioniamo sull'unica cosa
che conta:
le risorse economiche per soddisfare i nostri reali bisogni ci sono,
ci raccontano balle.
I
soldi ci sono e possono essere usati per debellare la disoccupazione
e per migliorare la qualità della vita dei cittadini e della società
intera. Per riportare la piena occupazione al posto che merita, in
una società che ha scolpito nell'articolo 1 della propria
Costituzione: la nostra Repubblica è "fondata sul lavoro".
E lo ha fatto perché convinta che il lavoro sia lo strumento di
affermazione e tutela della dignità della persona umana. Come
abbiamo potuto dimenticarcene?
I
soldi ci sono per finanziare i servizi sociali: scuola, università,
ospedali, giustizia, sicurezza, assistenza ai meno fortunati, e tanti
altri. Servizi che, se svolti in maniera corretta (il discorso della
corruzione lo affronteremo di sicuro), ci rendono infinitamente più
soddisfatti ed equilibrati, e sereni, e pacifici, come collettività
e come individui.
Stanno
solo scegliendo di usarli per altri fini: salvare le banche !
Questo
aspetto lo dobbiamo capire proprio bene, nei suoi termini reali. C'è
una grande confusione in giro, e non è un caso.
La
funzione delle banche può essere molto importante per l'economia
reale e per la società nel suo complesso. Lo prevede la Costituzione
che il buon funzionamento del credito e del risparmio è di interesse
generale e va assoggettato a indirizzo e coordinamento pubblico. Un
sano sistema bancario deve saper intermediare fra il risparmio
privato ed il bisogno di credito della produzione, assumendosi la
responsabilità della scelta di allocazione. Questa responsabilità
include la capacità di selezionare debitori che siano effettivamente
capaci di utilizzare il credito ricevuto per produrre beni reali e
servizi utili, ricavarne un profitto, restituire il capitale ricevuto
con i dovuti interessi. Gli interessi servono a remunerare il
servizio ed i rischi sopportati dalle banche e per remunerare il
risparmiatore privato.
La
scelta di allocazione giusta del risparmio privato consente di creare
nuova ricchezza per tutti. La scelta sbagliata distrugge ricchezza
collettiva. Per questo è prioritario fare in modo che non possa
facilmente sbagliare.
La
finanza speculativa si occupa, invece, di investire i risparmi
privati sui titoli e sugli strumenti derivati. Ci raccontano che la
finanza è un modo moderno per favorire la produzione reale. Per far
arrivare alle aziende in maniera più efficiente le risorse
finanziarie di cui hanno bisogno. La squallida realtà è che solo
una parte infinitesimale dei soldi investiti in titoli e derivati
arriva alla produzione, esclusivamente attraverso il collocamento di
un nuovo titolo sui mercati primari (i soldi raccolti con il
collocamento finiscono in effetti all'azienda).
Tutte
le successive transazioni e negoziazioni dello stesso titolo che si
ripetono migliaia di volte al giorno, elevate a potenza dall'uso
sconsiderato degli strumenti derivati, inseguono invece l'illusione
di ricavare soldi dai soldi, senza portare alcun centesimo aggiuntivo
all'economia reale, tranne le commissioni che vengono sottratte dal
risparmio e vanno ad ingrassare i giocolieri. Negli stessi
sconvolgenti termini della proposta che il Gatto e la Volpe fanno a
Pinocchio di piantare zecchini nell'orto, nella speranza di
raccoglierne di nuovi all'alba, dopo una notte brava. Qualcuno,
onestamente, ci vede una grande differenza con le offerte degli
investitori istituzionali di far fruttare i risparmi privati sui
mercati finanziari, dove l'ammontare nozionale dei derivati supera di
sessanta volte il valore della ricchezza prodotta in un anno in tutto
il mondo?
La
cosa grave è che, attraverso la finanza, la responsabilità della
scelta di allocazione del risparmio privato viene trasferita dalle
banche ai risparmiatori.
Questi,
però, non ne sono affatto consapevoli. Non se ne accorgono nemmeno
di avere quella responsabilità, perché si fidano dei
professionisti: i gestori del risparmio collettivo. Sono i gestori
che scelgono quale titolo e quale derivato comprare - intascando
grasse commissioni - mentre la responsabilità (utile/perdita)
conseguente all'investimento finisce nelle tasche del risparmiatore
ignaro.
Non
ci vuole uno scienziato per capire che, se Tizio sceglie e guadagna
comunque, e quando sbaglia paga Caio, le cose possono prendere una
brutta piega.
Soprattutto
quando i regolatori, i controllori del sistema, i supervisori che
dovrebbero garantire che le cose funzionino per bene, invece di
intervenire a responsabilizzare maggiormente chi sceglie, punendo le
scelte sbagliate, fanno esattamente il contrario. Non combattono le
bolle speculative, ma intervengono a sostenere i mercati tutte le
volte che rischiano di scendere, impedendo alle bolle di sgonfiarsi
come dovrebbero.
E'
solo questo intervento che rende sostenibile - per ora - il gioco.
Chi sceglie lo fa senza troppi scrupoli perché guadagna comunque
commissioni. Il cliente qualcosa lo guadagna perché grazie agli
interventi delle banche centrali questi mercati al massimo altalenano
un po', ma nel complesso la rendita di medio termine è garantita.
Diventa
così normale che nell'investimento finanziario si finisca per
mandare risorse nei posti sbagliati, inseguendo l'illusione del
facile guadagno immediato. Come diviene normale che i guadagni
finiscano nelle mani di pochi furbi mentre le perdite vengano
ripartite fra il parco buoi e i bilanci degli Stati chiamati ad
intervenire quando il guasto prodotto è diventato troppo grosso.
Nessun
interesse pubblico esiste nella speculazione privata.
Questo è intuitivo ed evidente. Anzi, quello che diventa più chiaro
ogni giorno che passa, è che la speculazione privata sta creando
danni enormi a tutta la collettività. Gode di una libertà di
sbagliare assolutamente sconcertante. E continua a sbagliare.
Studieremo
nel nostro percorso insieme, questo aspetto fondamentale.
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Il credito commerciale consiste nel prestare soldi alle aziende ed
alle famiglie. Servono per avviare aziende e produrre beni reali e
servizi utili; servono per acquistare beni durevoli come la casa. E'
molto importante per tutti noi: una economia sana ne ha bisogno.
-
La
finanza è diventata alternativa al credito commerciale. Un nemico
mortale dell'economia, del credito commerciale e, a lungo andare,
persino della democrazia;
-
Le
hanno messe insieme, queste due funzioni, dentro agli stessi soggetti
privati (banche universali) per confonderci le idee. Con un
processo legislativo fatto di interventi piccoli e progressivi,
sempre poco reclamizzati, durato decenni.
-
Hanno
anche dato vita, nel frattempo, ad un sistema parallelo (lo shadow
banking sistem.. sistema bancario ombra) per rendere certi giochi
ancora più oscuri e - soprattutto - per sottrarli ai controlli delle
istituzioni democratiche.
Se
qualcuno è disposto ad accettare sacrifici per salvare le banche
sperando che venga salvata l'economia reale si illude.
Drammaticamente: ci
stanno chiedendo di salvare la speculazione, non il credito
all'economia!
Purtroppo
la storia non viene ascoltata (e sarà per questo che i potenti la
vogliono proprio far sparire dai banchi di scuola!) Ma quella
commistione di funzioni diverse si era già verificata a inizio 900
quando alle banche era stato concesso di occuparsi di investimenti
finanziari e, immancabilmente, si erano gonfiate bolle speculative. I
risultati sono stati guerre e gravi crisi economiche. Negli anni
trenta viene sancita per legge la separazione in tutto il mondo fra
banche che erogano credito commerciale, da una parte, e banche
d'investimento dall'altra. E' durata sessant'anni ed il mondo ha
prosperato. Negli anni 90 è stata abolita.. ed eccoci qua.
Far
fallire le banche che si occupano di speculazione, crearne di nuove
che si occupano solo di credito commerciale, ed usare le risorse
immense di cui parliamo per rendere la nostra società più libera,
felice ed equilibrata, è una scelta possibile e giusta
(l'analizzeremo in dettaglio). E' una Scelta Politica, non è
tecnica, non lasciamoci fregare.
Caro Guido, fai bene a ricordare la separazione per legge fra banche commerciali e banche d'investimento, introdotta da Roosevelt (Glass-Steagall Act) nei primi giorni del suo New Deal, e presto estesa a tutto il mondo. La sua abolizione non solo è tragica di per sè, ma illustra in maniera esemplare il binomio ignoranza/corruzione che ormai domina la politica: infatti i repubblicani, con la spinta neoliberista impartita sotto Reagan, tentarono per vent'anni di abolirla, e alla fine ci riuscirono, con la firma di chi? Del "democratico" Bill Clinton, una settimana prima di lasciare tale "onore" al suo successore "Giorgino W. Bush"...
RispondiEliminaehh.. già: sono sempre i partiti nominalmente di sinistra che ci hanno dato delle grandi fregature.
Eliminase la sinistra si deve occupare di evitare lo sfruttamento del capitale sull'uomo e sul lavoro, non può ignorare che oggi quello sfruttamento passa per le istituzioni della finanza internazionale.
Quelle istituzioni (incluse la Commissione UE e il Consiglio, la BCE ed il MES) si sono impossessate di tutti i meccanismi di controllo sovra statali, hanno convinto gli Stati a "cedere" sovranità e le leve di governo dell'economia, ed ora hanno la possibilità di continuare a fare soldi coi soldi
non hanno neppure più bisogno di sfruttare i lavoratori europei: li possono lasciar semplicemente crepare, assieme allo Stato sociale: un fastidio all'accumulazione di ricchezza e potere
.. tanto.. ce ne sono tanti altri di lavoratori in giro per il mondo.., ancora disposti a lasciarsi sfruttare per così poco..