IL TALLONE D'ACHILLE
Introduzione
1. La rappresentazione della realtà
Tv
e giornali descrivono una realtà in cui troppi conti non tornano. La
situazione presente ci viene raccontata più o meno in questo modo:
"La
crisi è figlia di un sistema politico e sociale che tutti noi
italiani abbiamo da sempre conosciuto ed accettato, basato su
corruzione e scambio di favori. Tu mi voti, mi lasci fare, ed io ti
do un lavoro anche se non serve, un permesso di costruire, una
licenza, un appalto, una raccomandazione, una pensione di invalidità,
non faccio pagare tasse e contributi a intere categorie... e così
via. L'atteggiamento di complicità ha minato alle radici il senso
della legalità e della giustizia.
Conseguenza
negativa di questo accordo scellerato: abbiamo accumulato un debito
pubblico che è diventato insostenibile; il nostro sistema sociale e
produttivo è altamente inefficiente e non è più competitivo. Per
questo abbiamo smesso di crescere.
Ora
non ci sono più soldi per creare lavoro e per mantenere i servizi
sociali. Dobbiamo accettare "riforme strutturali" per
diventare efficienti e "competitivi" sui mercati
internazionali; fare enormi sacrifici per ridurre il peso del debito
pubblico; accettare "cessioni di sovranità" verso
istituzioni che sapranno meglio governarci. Se accettiamo, in un
futuro più o meno prossimo, usciremo dalla crisi."
Ognuno
di noi si sente migliore ma, come popolo, ci sentiamo in colpa: se
non altro per aver tollerato questa casta di corrotti così a lungo.
I
mercati finanziari ci giudicano. E siccome ci giudicano male, ci
minacciano con lo spauracchio dello spread: possono farci fallire.
"l'Italia crolla".. ammonisce Monti.
Paura
del Fallimento e Sensi di Colpa - continuamente sollecitati dalle
autorità e amplificati da TV e giornali - spingono troppi Italiani
ad accettare le riforme strutturali anche se sono dolorose; ci
aiutano ad ingoiare l'idea di dover "cedere la nostra
sovranità", anche se non abbiamo capito bene a chi...
Ci
siamo quasi convinti che, in fondo, ce le meritiamo queste punizioni.
Sacrifici e punizioni sono la strada per la salvezza, ci dice in
fondo una certa cultura, profondamente italiana.
Paura
e Sensi di Colpa, si sa, non aiutano a ragionare. Rendono molto
difficile vedere le cose per quello che sono. Non aiutano a
distinguere fra la responsabilità della classe politica dirigente e
quella dei cittadini. Non aiutano a capire, soprattutto, se i
sacrifici richiesti serviranno davvero a risolvere i problemi, oppure
se li stanno aggravando.
In
realtà il popolo Italiano ha mangiato la foglia: ha annusato la
fregatura. Non abbiamo capito bene in quale maniera ci stiano
ingannando, ma sicuramente abbiamo capito, collettivamente, due cose:
i colpevoli non stanno sopportando i sacrifici che vengono imposti
solo ai più deboli; i conti del risanamento non tornano, ma non
tornano proprio per niente.
TV
e giornali - che dipendono al 100% dal potere che li finanzia -
continuano a farci vedere solo le cose che fanno comodo a quel
potere, e ce le fanno vedere sempre più distorte, falsificate. Ma
basta spegnere la TV, andare su internet o, molto meglio, scendere
nelle strade ad incontrare amici e conoscenti, iniziare una qualsiasi
conversazione con sconosciuti, ed ecco apparire una consapevolezza
ben diversa, complicata dalla rabbia per essere stati ingannati e
dalla frustrazione per non vedere vie d'uscita.
Le
"riforme strutturali" non ci convincono affatto! Lo abbiamo
capito che accettando oggi licenziamenti più facili e salari più
bassi non avremo più occupazione, domani: solo più sfruttamento.
Non abbiamo mai creduto che le liberalizzazioni e le privatizzazioni
faranno crescere l'economia del 5% come ci è stato promesso da Monti
ad inizio mandato; renderanno solo più felici i privati. Non
vogliamo competere, ci piace collaborare. Non vogliamo nei nostri
supermercati merci che sono "competitive" solo perché più
scadenti o prodotte in paesi dove è lecito sfruttare il lavoro e
l'ambiente.
Lo
vediamo bene che le tasse le pagano solo i più deboli, perché le
leggi risparmiano i redditi da capitale e quelli da impresa, mentre
il sistema giudiziale è concepito per rendere conveniente evadere.
Infatti, sono i ricchi che possono evadono le tasse. Ma non si
illudano gli imprenditori, perché privilegiato sarà solo il grande
capitale internazionale. Se ne stanno accorgendo le piccole e medie
imprese che stanno subendo una pressione fiscale totalmente slegata
dalla loro possibilità di produrre reddito.
Abbiamo
capito perfettamente che lo smantellamento dei servizi pubblici non
li renderà più efficienti nelle mani dei privati: solo più
costosi. Faranno fare profitti ai privati che li gestiranno, saranno
sempre meno disponibili per i bisognosi. Chi potrà, si assicurerà
da privato, chi non potrà.. che si arrangi!
Insomma,
tutti questi sacrifici trasferiscono benessere dai cittadini, dai
lavoratori e dall'economia reale nel suo complesso, al grande
capitale internazionale; ai super ricchi non solo italiani, ma verso
quelli di tutto il mondo. Effetto della globalizzazione. Il risultato
lo vediamo sempre più chiaramente.
Non
ci convince la "cessione di sovranità" che dovremmo
accettare solo perché colpevoli di essere Italiani, e quindi
corrotti ed inefficienti.
Innanzi
tutto la sovranità è nostra. Appartiene al popolo e non la vogliamo
"cedere" a nessuno. La classe politica che l'ha esercitata
in nome e per conto nostro non aveva alcun diritto di "cederla":
ci ha sostanzialmente tradito firmando Trattati che non ci hanno
spiegato.
E
poi a chi la dobbiamo cedere ? Ci lasciano intendere che verremo
governati da più efficienti politici francesi o tedeschi, ma allora
perché soldi e potere vengono dati alle istituzioni finanziare (BCE
e MES) e non al Parlamento Europeo? Ma è possibile che non salta
agli occhi di tutti l'attentato alla democrazia?
Non
è il Parlamento Europeo che ci indica le riforme da fare, è la
Banca Centrale Europea, con la sua lettera, nero su bianco:
licenziamenti, tasse, privatizzazioni, svendita del patrimonio
pubblico e cessioni di sovranità. Non è politica monetaria: è
politica sociale. Cosa c'entra la Banca Centrale Europea?
Ha
già un potere enorme e lo usa tutto a favore del sistema bancario
privato, ora le vogliamo concedere anche di occuparsi direttamente
delle scelte di politica sociale?
Ma
chi è che ci governa, nell'Unione Europea?
Perché
accettiamo che la BCE possa prestare al sistema bancario privato un
trilione di Euro all'1% per tre anni: è un vero e proprio regalo,
visto che gli stati per avere quelle risorse devono pagare il 5, il
6, anche l'8 percento. Infatti le banche quei soldi non li hanno
prestati a famiglie ed aziende, ma agli stati, a quelle condizioni,
lucrando la differenza. Per pagare quegli interessi, che al confronto
sono usurai, noi cittadini dobbiamo fare i famosi sacrifici e le
doverose riforme strutturali. Ma siamo matti? Non è evidente che
stiamo facendo sacrifici per finanziare il sistema bancario privato?
Ci
dicono che le banche servono a finanziare l'economia reale ma lo
vediamo benissimo che non hanno soldi né per le imprese e né per le
famiglie, neppure per tre mesi! Lo sanno gli imprenditori che si
suicidano per mancanza di credito. Lo sanno le famiglie che cercano
un mutuo per comprare casa.
Ma, attenzione:
non è giusto prendersela con le banche. Sono soggetti privati ed è
normale che si preoccupino prima del profitto privato e poi,
eventualmente, del benessere pubblico. Questione di evidente
priorità. Piuttosto: vogliamo ragionare sui motivi che hanno
permesso la privatizzazione del sistema bancario a cominciare dalla
Banca centrale? Non è forse disgraziata la politica che lo ha
permesso? Ma questo è un altro discorso, che certamente
affronteremo.
La
scelta di omaggiare le banche ha avuto senz'altro un effetto
collaterale positivo: ha fatto scendere lo spread in maniera
apprezzabile. Ma su questo aspetto occorre riflettere attentamente.
Attenzione: non sono i nostri sacrifici che hanno fatto scendere lo
spread, ma questi 1000 miliardi regalati alle banche (più altri
interventi a loro favore e garanzie sostanziali che vedremo con
calma). Grande è la sete della finanza! Il potere ricattatorio dello
spread, per ora sopito, resta in agguato.
La
circostanza, poi, che un trilione di euro sia una cifra sufficiente a
creare 30 milioni di posti di lavoro, passa inosservata. Avete
sentito forse giornali e TV o uno straccio di politico proporre di
usare quei soldi per creare lavoro?
Eppure
è quanto basta a far sparire la disoccupazione in tutta Europa.
Nella sola zona Euro ce ne sono 19 milioni. Quanto basta a restituire
un futuro ai nostri giovani ma anche agli adulti senza reddito né
pensione; a generare, per il tramite di quel lavoro, ricchezza
sufficiente a far uscire il continente intero dalla crisi economica
che ci attanaglia.
Perché
è con il lavoro che si produce l'unica vera ricchezza, fatta di beni
materiali e servizi.
Infinitamente più importanti e concreti della ricchezza di carta
gonfiata dalle bolle speculative sui mercati finanziari. E' con il
lavoro che si producono le cose necessarie alla sopravvivenza ed i
servizi di cui avvertiamo infinitamente il bisogno, nella cultura,
nell'educazione, nella sicurezza sanitaria e sociale, nella tutela
dell'ambiente, nella giustizia, nella ricerca... Tutte cose alle
quali stiamo silenziosamente rinunciando, perché colpevoli.
Colpevoli di essere Italiani.
Ho scoperto il suo sito pochi giorni fa.
RispondiEliminaBellissimo!
E' da circa un anno che ho iniziato a documentarmi sulle cause della crisi, ho cercato blog, letto qualche libro, ed ho scoperto quale inganno si cela dietro le parole dei nostri media e dei nostri politici.
Grazie Guido Grossi per il lavoro che sta facendo.
Sergio
grazie Sergio
Eliminasi, abbiamo subito tutti un colossale inganno, ma sta venendo a galla: le iniziative come questa si moltiplicano e il re è sempre più nudo.
purtroppo siamo poco preparati al dopo.. scoprire l'inganno è solo il primo passo, o rischiamo di cadere dalla padella nella brace
Che il re sia sempre più nudo, non sono affatto d'accordo ! La gente non sà niente e non capisce niente ! Si fida del "sistema" ! Tra la vostra verità e quella del sistema, scelgono la verità del "sistema", perché è rassicurante come la coperta di Linus ! Provate andare per la strada, a chiedere a caso alla gente cosa è la sovranità monetaria ! Nessuno sa niente ! E nemmeno sente il bisogno di approfondire l'argomento ! Sono epicurei, egoisti, non solidali, egocentrici, saccenti e supponenti !
RispondiEliminacerto, Ottaviano, dobbiamo combattere contro decenni di manipolazione sistematica delle informazioni.
RispondiEliminaMa solo due anni fa, di queste cose ne parlavano veramente quattro gatti