ISTRUZIONI PER L'USO

IL TALLONE D'ACHILLE è pensato per scrivere libri, direttamente su questo blog. Qui comincia l'Eredità di Michele, l'ultimo scritto. Il precedente è stato interrotto, si vede che doveva maturare. Qui trovate IL primo LIBRO, col suo indice ed i post che lo compongono.
I "libri" raccolgono commenti, critiche e suggerimenti di chiunque voglia partecipare con spirito costruttivo. Continuano un percorso iniziato con le Note scritte su Facebook , i cui contenuti sono ora maturati ed elaborati in una visione d'insieme, arricchiti da molti anni di esperienze diverse e confronti con persone diverse.

I Post seguono quindi un percorso logico che è bene conoscere, se si vuole ripercorrere il "discorso" complessivo. Naturalmente è possibile leggere singoli argomenti ai quali si è interessati. Argomenti spot - che spesso possono nascere dall'esigenza di commentare una notizia - saranno trattati in pagine dedicate.

Buona partecipazione!


giovedì 10 gennaio 2013

PERCHE' QUESTO BLOG


Ho bisogno di confrontarmi.

Ho 58 anni. Una laurea in giurisprudenza e 25 anni trascorsi in BNL, nel settore finanziario, crescendo professionalmente dai desk di trading fino a diventare Responsabile della struttura centrale dei Mercati Finanziari. 

Dal 1981, anno del divorzio fra Tesoro e Banca d'Italia, ai primi del 2007, poco prima che scoppiasse la bolla dei mutui subprime. 


Passo dopo passo, assieme ai tasselli lenti e inesorabili del neoliberismo: il diritto assoluto del capitale di gonfiare se stesso passando sul corpo di popoli interi, attraverso la finanza e le istituzioni sopra nazionali che le dissodano il terreno. Affermazione un po' forte. Siamo qui per documentarla.


Da dentro non te ne rendi conto. All’inizio, come quando ti portano nel paese dei balocchi, tutto scintilla ed entusiasma. Ti sembra perfino una cosa buona e giusta, come la globalizzazione che distribuisce ricchezza dal nord egoista del mondo al sud povero e arretrato. Così ce l’hanno presentata, così me la sono bevuta, per un po'. 

Confesso di aver scritto articoli entusiasti sull’introduzione dell’Euro, pubblicati su qualche rivista specializzata e persino sui libretti blu del Ministero del Tesoro. Ero entusiasta. Anche per questo oggi devo scrivere, e gridare, che le cose sono molto diverse da come possono sembrare.


Col passare del tempo l’entusiasmo per la novità lascia spazio ad un lavorio sotterraneo, poco appariscente. Quella che era stata la banca del Tesoro si trasforma in banca privata, e la pressione del risultato (il profitto, il Budget) prende lentamente il sopravvento su qualsiasi altra logica. Pressione sempre più sgradevole. Avvelenando i rapporti umani e perfino qualche amicizia.

Nel mondo, intanto, i mercati finanziari e gli strumenti derivati crescono a dismisura, assieme al neoliberismo. Nati per gestire il rischio, i derivati si trasformano in qualcosa di sempre meno comprensibile, di complesso, di decisamente astruso. Talmente esageratamente ed inutilmente complicato che ti devi chiedere il motivo di quella complessità. Follia criminale. 

Lo dico per esperienza diretta che neppure gli specialisti del settore sono in grado di comprendere appieno la natura dei rischi ed i prezzi dei derivati di ultima generazione. Quelli che hanno causato la crisi del 2008-2009 e che stiamo ancora pagando. Che continuano a crescere - ancora oggi - di numero e di pericolosità. Perché le autorità non li vietano? Anzi, usano il potere - e le minacce! e i nostri sensi di colpa! e la manipolazione delle informazioni! - per costringere noi tutti a rimediare a quei danni, senza fare nulla per impedire che il veleno continui a diffondersi.

Esperienza diretta capitata proprio quando la BNP Paribas ha acquistato la BNL. Nei posti di responsabilità l’invasore vuole uomini fedeli, e silenziosi. Faccio troppa differenza fra lealtà e fedeltà. E non sono disposto a tacere. Cogliendo la palla al balzo, ho accettato una incentivazione all’esodo e mi sono trasferito a   Icciano, in campagna, dal 2007. Qui ho smesso di guardare la TV, di leggere i giornali, di occuparmi dei mercati finanziari e di economia, come avevo fatto negli ultimi 25 anni, per dedicarmi alla vita in campagna: sogno antico. Tante letture. D'economia, finalmente, domestica: come c'era una volta.

Ultimo atto professionale una lettera indirizzata a tutte le cariche dello Stato in grado di fare qualcosa, dal Presidente della Repubblica in giù: chiedendo di vietare la vendita degli strumenti derivati criminalmente complessi. Oggi capisco meglio perché nessuno abbia mai risposto. Mi sono affacciato nell'ufficio di un Procuratore della Repubblica per parlare di quella oscurità più dannosa che inutile. Trasferisce rischi incomprensibili a prezzi non verificabili. Non ci siamo capiti. Forse ero poco sereno.

Nella pace della campagna, specialmente in questa un po’ antica e selvaggia di Icciano; a contatto con la terra, le piante e gli animali; favoriti dal silenzio al quale è stata ridotta la televisione; si riacquista il buon senso pratico delle cose concrete. Si vedono le cose in maniera diversa.

Incontri e letture, internet e facebook, la pace d’Icciano e la crisi dei mutui subprime che arriva a colpire perfino gli agriturismi. Come cambia in fretta, ed in peggio, il mondo attorno a noi.

La voglia di capire, la passione per la politica, tanti libri, gli incontri con qualche nuovo movimento e tanti amici su internet, gli ospiti dell'agriturismo, da tanti posti diversi. L’ingresso nelle associazioni, a contatto con le persone, tante, nuove. La curiosità, la voglia di vedere con occhi nuovi cose avute da sempre sotto il naso, ora in luce diversa. Ho cercato di studiare il bilancio dello Stato. E’ scritto per non essere capito. Ho studiato i Trattati dell’Unione Europea, sono scritti per non essere capiti. Ma, fra le righe, ci sono tasselli che lentamente compongono il quadro d’insieme. Mi rendo conto, improvvisamente, di vedere le cose in maniera diversa dalla maggior parte delle persone con le quali mi confronto. Di possedere un angolo di visuale assolutamente privilegiato, che mi fa saltare agli occhi le incredibili balle che ci racconta, giorno dopo giorno, il sistema mediatico.  Soprattutto, quelle che non ci racconta, che elude, che glissa, che scansa, che sorvola. Sono quelle che ci cambiano la vita e avvelenano la democrazia e la nostra pace sociale. Sono quelle che permettono ad un potere che è sempre più invadente - e che controlla sistematicamente le fonti di informazione - di causare ingiustizie insopportabili per difendere gli interessi di pochi.

Mi rendo conto di aver parlato con troppe persone sbagliate, in questo ultimo anno. Con persone che avevano interesse a non capire.


Quello che vedo deve essere condiviso. Magari soltanto per aiutare me a svegliarmi da un brutto incubo. Più probabilmente, temo, per aiutare molti a svegliarsi dal torpore mediatico nel quale ci stanno addormentando, per sfruttarci meglio. Ma non posso essere solo perché nessuno di noi ha la verità in tasca e le idee le abbiamo confuse perché la conoscenza delle cose ci è stata negata. Dobbiamo confrontarci, incontrarci, collaborare, usare il buon senso per recuperare una immagine della realtà più coerente con il nostro modo, semplice, di essere e di sentire.


La brutta notizia è che il potere è estremamente forte, e determinato. Si infiltra nelle novità ed è estremamente abile a confondere le idee. La cosa che più mi angoscia, in queste ultime settimane, è vedere che alle prossime elezioni, che dovrebbero rappresentare l’occasione per salvarci, non c’è una sola proposta politica decente, in grado di tirarci fuori dal degrado galoppante che sta sfaldando il tessuto sociale del nostro magnifico Pese. La classe politica dirigente, per intero, è troppo abbarbicata ai suoi privilegi, collusa con meschini interessi economici, subordinata al potere finanziario, al quale ha palesemente ceduto la nostra sovranità. Le novità sono poco comprensibili, poco trasparenti, non affrontano i problemi reali. Manca la consapevolezza dei problemi reali.

La buona notizia è che non ci sono catene di ferro ad impedire la nostra libertà; non c’è una spada a costringerci ad accettare le evidenti ingiustizie che il potere ci impone. C’è solo la manipolazione delle informazioni e del consenso.


Ho scritto tanto su facebook, ma è così dispersivo. Voglio scrivere un libro, mettere insieme, in un quadro armonico, i mille pensieri dispersi e le infinite idee ricavate dal confronto quotidiano con le più disparate persone. Ho imparato tanto da ognuna di loro, nel bene e nel male.


Non voglio e non devo essere solo con i miei pensieri. 

Così nasce l’idea di questo blog. Per scriverlo insieme alle persone serie che vorranno partecipare, commentare, criticare costruttivamente, integrare, chiedere, aggiungere, togliere, precisare. Insieme, possiamo dare un contributo importante a spezzare le catene della nostra ignoranza. 

E’ solo il nostro consenso, per quanto estorto e manipolato, che consente al potere di oggi di rendere precarie e infelici le esistenze nostre e dei nostri figli. Precario e sfruttato il lavoro; sfruttato e maltrattato l’ambiente in cui viviamo; vilipesa quotidianamente la dignità della persona umana; calpestati i più elementari principi della democrazia.

Il cammino verso la consapevolezza non è semplice. Richiede impegno, costanza, studio, applicazione e tanta umiltà e capacità di ascolto.

La nostra consapevolezza è il tallone d’Achille del potere di oggi: p
ossiamo sconfiggerlo.

35 commenti:

  1. Ho seguito il tuo percorso. Ho visto l'impegno e la dedizione; il desiderio di ragionare insieme.. e capisco e approvo appieno l'idea del Blog. E' per questo che invito tutti alla lettura ma soprattutto alla condivisione dei propri punti di vista affinché nel lavoro finale, nel libro, siano più voci a parlare.

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  2. Gino Strada ebbe a dire: "Potremmo farcela se solo tornassimo in Piazza a parlarci, guardandoci negli occhi". Pubblicazioni, convegni, dibattiti, ecc. tutto concorre alla formazione di ciascuno di noi; il nostro tallone d'Achille sta nella scarsa capacità di trasmettere al compagno di banco la nostra consapevolezza

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    1. sono rimasto impressionato nell'ultimo viaggio in treno, pochi giorni fa:

      avevo una voglia matta di parlare, ma su otto passeggeri nel mio campo visivo uno dormiva e sette erano chiusi nel solitario e avvolgente rapporto con i loro gadget elettronici..

      quanto è difficile comunicare oggi nell'era dell'informatica

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  3. Ottima iniziativa.
    Seguirò con attenzione e, per quanto ne sarò capace, cercherò di partecipare di questo risveglio.

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  4. Ciao Guido ed ancora complimenti per il tuo coraggio. Mi lusinga pensare che, ad eccezione del settore di riferimento (tu in banca, io con l'informatica), abbiamo avuto un percorso davvero simile se non uguale (almeno tu non hai concluso la tua carriera in tribunale per una causa di mobbing!)
    Prima di essere ricoverato d'urgenza per un problema cardiaco, l'anno scorso ero in procinto di passare a conoscerti di persona ed ora che mi sono completamente ristablito, uno di questi giorni mi vedrai alla tua "Locanda del Tempo". Nell'attesa, di faccio ti lascio i miei più sinceri auguri per il nostro futuro e mi auguro di incontrarti al più presto. Un abbraccio Lorenzo

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    1. Grazie Lorenzo,

      mille auguri a te! spero d'incontrarti presto e ti abbraccio

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  5. Ottimo. Chiaro e lucido inizio. Voglio continuare a leggere, per capire. Grazie ciao Filippo

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  6. Il problema è che tutti si lamentano di tutto, ma alla fine l'Italiano ha nel DNA il fatto di guardare solo nel proprio giardino! Io le auguro il meglio perchè ritengo che la sua iniziativa sia un valido modo di confrontarsi e condividere questioni che per lei sono state alla base della vita professionale, per altri deduzioni logiche o solo percepite senza avere una risposta tecnica e concreta. Ce ne fossero degli esempi e delle iniziative come la sua, magari con altre verità provenienti da altre esperienze. Paolo

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    1. sono convinto che ce ne saranno sempre di più, Paolo

      è un bisogno che sta venendo rapidamente a galla quello di superare i limiti dell'informazione ufficiale, in tutti i campi

      oggi la realtà mediatica è rappresentazione funzionale esclusivamente agli interessi di chi la commissiona

      non può durare

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  7. ho imparato a stimarti nei tuoi post su economia 5 stelle sempre illuminanti e comprensibili e ti seguirò anche in questa nuova avventura, presentata con una bella introduzione che fa intravedere lo spessore umano dietro ai concetti, per la quale ti auguro di poter realizzare gli obiettivi che ti prefiggi e grazie alla quale spero di imparare ancora...giovanni albin

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  8. Ho letto e condiviso. Continuiamo in ciò che è giusto e ...organizziamoci.
    Con stima.
    Rocco Artifoni

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  9. un grazie di cuore a tutti gli incoraggiamenti

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  10. Non ho la sua esperienza, ancor meno la sua preparazione visto che sono un semplice perito industriale di 48 anni appiattito da trentanni di lavoro tecnico.
    Ma da circa un anno e mezzo ho iniziato a rialzarmi e, nonostante le nostre esperienze siano diametralmente opposte, cerco di capire ciò che l'informazione mediatica impedisce, cercando, studiando e condividendo con un mio blog.
    In questo periodo storico le iniziative come la sua devono moltiplicarsi, per poter toccare più italiani possibile; solo così possiamo avviare una rivoluzione culturale che può culminare con un cambiamento radicale della politica italiana.
    Mi spiace non aver avuto prima l'occasione di incrociare il mio cammino con il suo, ma seguirò con attenzione i suoi scritti cercando il più possibile di fare mia la sua conoscenza.
    Grazie.
    Marco Giganti

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    1. ho letto l'articolo sul suo blog

      sostengo la necessità di separare la finanza dal credito commerciale da tempo.
      Da prima di scoprire i tanti che sostengono l'idea ( e quando l'ho scoperto qualche dubbio è venuto pure a me..).

      La separazione è un atto necessario ma non sufficiente. Deve essere assolutamente integrata da disposizioni che limitano l'uso degli strumenti derivati; da disposizioni che disciplinano il conflitto d'interessi all'interno alle istituzioni che operano sui mercati finanziari; dalla gestione completa e trasparente del sistema bancario ombra.

      Altrimenti ci prendiamo in giro

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    2. Avevo sempre pensato che fosse efficace, e ora tu invece sostieni che non è sufficiente, e da quel che mi pare di capire ne parli con cognizione di causa. Questo è un punto certamente da approfondire. Sei il primo che io sento a fare questa affermazione.

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    3. Maria Grazia, non sono il primo : quando dopo la crisi del 29 fu introdotta la separazione furono adottate anche misure molto restrittive in campo finanziario. E' proprio l'idea di poter are soldi con i soldi che è deviante, e non merita tutela giuridica.

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  11. Penso che per combattere questo marciume servano anche tanti fondi, in questa società che loro hanno creato non puoi combatterli senza visibilità,le vecchiette che guardano la TV e che votano Caasini o Monti come le raggiungi?E come sconfiggere tutta la rete di malaffare che hanno costruito con la corruzione a tutti i livelli? O sei forte anche economicamente e quindi in grado di contrastarli avendo le idee giuste e ragionando per il bene del popolo oppure c'è una sola via......Odio la violenza in qualsiasi sua forma ma di fronte alla morte vale "MORS TUA VITA MEA" oppure SOS si salvi chi può......

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  12. Bravo! bella iniziativa, anche io seguiro e cercero di partecipare, e se fai un libro hai una vendita asscurata ;)

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    1. spero di scriverlo insieme a voi, così viene meglio :)

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  13. Domani si inizia con il libro: premessa e introduzione; ché il tempo è galantuomo.. ma scorre.

    Da tenere ferme almeno una settimana (non sono brevissime) a raccogliere suggerimenti e commenti che servono a chiarire meglio i concetti che devono essere approfonditi, poi, nel corpo dei capitoli. Assieme al piano di lavoro da mettere a punto.

    Prego tutti di segnalare le cose non condivise e soprattutto quelle che non risultano chiare.

    Cresciamo insieme.

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    1. Non vorrei mai firmare con anonimo ama non mi identifico con le figure riportate nel seleziona il profilo,sono Fabrizio Bottaro e ho commentato alle 07.17 Condicvido molte idee e su un mio post su FB Ti ho definito un eroe dei nostri tempi.Come per l'indipendenza dell'Italia ora si apre una nuova fase e gli eroi saranno gli onesti e i seri che combatteranno la corruzione e questo stato dall'interno delle istituzioni.....chi meglio di loro? Coraggio e avanti con il libro sarò un lettore.

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    2. hai ragione: barriere tecnologiche.. chissà quando imparerò, io, ad usare tutte le possibilità di questo blog

      l'importante è iniziare, Fabrizio, e i contenuti

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    3. Molto d'accordo con Fabrizio che la lotta alla corruzione deve essere uno dei pilastri di tutto il piano. E' diventata un cancro che sta divorando le risorse non solo economiche del Belpaese.

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  14. Sono felice che qualcuno esca dal coro e ci racconti la realtà "negata" dal "regime" che ci porta ad essere classificati come un paese SEMILIBERO dal punto di vista della libertà d'informazione...giudico un fatto gravissimo L'affaire Monte Paschi di Siena...passato in dodicesima pagina su tutti i giornali. C'è bisogno di persone come te,consapevoli, molte persone scordano di essere componente fondamentale della società! Auguri per questa tua, anzi nostra, avventura!!!

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    1. la libertà dipende dalla nostra consapevolezza.. non ce la regalerà nessun salvatore

      siamo noi che dobbiamo portare nella mente di tutti quanto sia inaccettabile salvare le banche e lasciar morire le persone

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  15. Ciao Guido
    Anche se non sono sempre d'accordo sui contenuti, e' sempre un piacere leggerti. Come sai benissimo sono molte le cose che condividiamo. Faro' del mio meglio per accompagnarti. Ciao

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    1. non hai ancora avuto la fortuna di vedere le cose da... la finestra di Icciano abbastanza a lungo, Fabio

      le condivideresti più facilmente :)

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  16. Criticarti, Guido, è molto difficile, perchè purtroppo le tue analisi sono lucide. Bisoggna giungere ai molti, diffondere e far conoscere. I libri li leggono in pochi, la tv è ormai monopolizzata dal nemico.... Intanto non c'è più tempo da perdere!

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    1. la rete e i territori per incontrarci

      un anno fa, due al massimo, le persone erano indifferenti alla politica

      oggi la voglia di capire è cresciuta enormemente: va soddisfatta, con la partecipazione di tutti

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  17. Ciao. Sei la prova del 9..!! ahahah
    Mi spiego. Sono quasi 10 mesi che seguo questo blog: goofynomics Lì sono spiegate le vicende economiche che ci interessano dal punto di vista della macroeconomia.
    Le stesse IDENTICHE cose che tu descrivi dal tuo punto di vista.
    Ti consiglio di darci una (NON) rapida occhiata. Troverai, anche nei commenti, validissimi spunti di riflessione.
    Siamo in tanti. Dobbiamo solo fare il massimo per divulgare la consapevolezza di cosa sta accadendo.

    Cmq complimenti per il blog, per il libro, per la tua nuova vita... Ma soprattutto per la grande passione che esprimi!
    Vittorio

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    1. ciao, grazie

      ho letto il libro di Bagnai: Il Tramonto dell'Euro. E mi sono letto recentemente i tre articoli del blog per poter iniziare a commentare :))

      lo farò di sicuro perché condivido moltissimo ma sono perplesso su due aspetti:
      - le colpe della finanza sulle quali non ho capito bene la sua posizione
      - la relazione fra massa monetaria e inflazione

      comunque è un lavoro di informazione importantissimo quello che fa

      è bene che le iniziative si moltiplichino.. in trent'anni di disinformazione ci hanno modificato la struttura fisica del cervello collettivo...

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    2. Egregio Sig. Grossi, forse senza saperlo Lei ha la stessa posizione di Bagnai sulle colpe della finanza, solo spiegate da chi le ha vissute dall'interno. La posizione di Bagnai è quella di Keynes e la invito a leggere questo bellissimo post http://goofynomics.blogspot.pt/2012/01/i-keynesiani-del-vii-giorno-o-too-much.html dove si spiega in modo mirabile perchè i mercati finanziari lasciati liberi porteranno inevitabilmente allo scoppio delle bolle, ma anche e soprattutto perchè al giorno d'oggi, dove tutta l'informazione è in mano alla grande finanza, viene continuamente ripetuto che bisogna abbattere la spesa pubblica degli stati. IL motivo è molto semplice, con stati leggerissimi essi avranno una minore necessità di finanziarsi emettendo titoli, e riducendo così la loro funzione di intermediari finanziari, in modo che le risorse non più investite in titoli di stato vengono dirottate sulla finanza privata che poi gonfia il mercato dei derivati. Quindi Bagnai non solo denuncia le colpe della finanza, ma anche di come sta lavorando per aumentare le risorse da gestire a scapito dei risparmiatori. Per quanto riguarda invece massa monetaria ed inflazione mi riservo di intervenire in un prossimo post. In ogni caso complimenti vivissimi per la chiarezza delle sue argomentazioni.

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    3. grazie per la segnalazione, Luca ora vado a leggere l'articolo:)

      probabilmente ho solo frainteso Bagnai quando liquida "quelli che lafinanzabruttacattiva"..

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  18. Come anticipato nel precedente post, eccomi qui di nuovo: come avrà notato leggendo il post di Bagnai, a mio modesto parere va sottolineata la genialità di Keynes nel descrivere ed asserire come comportandosi razionalmente i mercati finanziari non possono che provocare bolle speculative.
    Il punto qualificante è che le bolle speculative avvengono NON per il comportamento irresponsabile degli operatori, ma per la loro stessa natura e struttura. Quindi non è possibile eliminare il pericolo di bolle finanziarie regolamentando i mercati in modo più o meno stringente, ma sarà possibile limitare al massimo la dimensione di tali bolle, limitando le risorse a disposizione degli stessi mercati finanziari.
    Per quanto riguarda il rapporto fra massa monetaria e inflazione, direi che la posizione di Bagnai viene ben espressa in questo post,
    http://goofynomics.blogspot.it/2012/12/endogenous-money-for-dummies-part-2.html
    dove viene spiegata come la teoria Keynesiana ma soprattutto l'esperienza reale dimostrino come la creazione di moneta sia al di fuori del controllo sia delle banche private che quella centrale.
    IN questo post (e nella parte prima, vedere link nello stesso post) viene esaurientemente spiegato come, poichè la quantità di moneta in circolazione (come somma dei vari aggregati che la compongono) è creata dalla domanda, non esiste alcuna relazione fra quantità di moneta in circolazione e la stessa inflazione, e come soprattutto quest'ultima non può essere oggetto di controllo da parte della banca centrale attraverso il controllo della suddetta quantità di moneta in circolazione.
    Bagnai ritiene questo punto fondamentale perchè distrugge tutto l'impianto teorico del monetarismo e del neoliberismo.
    Alla fine di questo mio post, faccio quello che avrei dovuto fare all'inizio, ovvero le presentazioni: ho 50 anni, laureato in Macroeconomia nel 1987 presso l'UNiversità di Modena e Reggio Emilia, con una tesi di economia internazionale. Ho fattto concorsi per diventare negoziatore di accordi internazionali per la CEE: purtroppo solo sopo la laurea, il prof che mi aveva fatto da relatore, mi avvertì che quei concorsi erano truccati e che quei posti erano riservati ai figli dei diplomatici. Poichè ero scarso in econometria, non continuai a cercare di fare l'economista, ma ripiegai nel privato. Arrivato a fare l'imprenditore, causa chiusura della ditta, ora mi trovo disoccupato e dispero di trovare nuova occupazione fino a quando continueranno le due follie contemporanee: l'euro e la finanza selvaggia che stanno portando ad una incredibile redistribuzione della ricchezza dal mondo del lavoro e della produzione a quello della finanza.
    Le faccio di nuovo i miei più sinceri complimenti, perchè Lei e Bagnai state spiegando, da due angolazioni diverse, come l'euro sia in Europa una conseguenza del potere della finanza e come attraverso di esso stia sottraendo democrazia e benessere negli sventurati stati che lo hanno adottato.

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    1. E' un piacere avere interventi così competenti. Grazie Luca!

      L'epilogo è comune: la finanza va sterilizzata perché dannosa. Sono convinto anch'io che la maggior parte degli operatori sia spinta dal sistema a fare quello che fa.

      Ma il sistema è il frutto di una serie di scelte politiche e normative... non nasce sotto un cavolo: qualcuno lo disegna.

      Ho letto il post sulla massa monetaria e lo capisco. Ma c'è qualcosa che non mi convince. Premesso che la relazione quantità di moneta/inflazione è stata strumentalizzata per darci la fregatura del divorzio, e non voglio certo difenderla per quel motivo, resto comunque convinto che le banche centrali - che sono occupate dal pensiero e dagli interessi degli ambienti finanziari - usano il loro potere di emettere moneta per inondare i mercati finanziari. Lì, quella massa monetaria alimenta un altro tipo di inflazione: l'asset inflation. Scriverò il secondo paragrafo del primo capitolo su questo argomento (è in lavorazione).

      Non è una questione di complotto: ma c'è una convergenza oggettiva di soggetti e di interessi che sta disegnando le relazioni socio economiche. E lo fa decisamente per favorire l'accentramento della ricchezza e del potere nelle mani di pochi.

      La mia visione, in sintesi, è questa: il sistema finanziario è concepito per dirottare risorse monetarie dall'economia reale ai mercati finanziari, a gonfiare bolle speculative. Ricchezza di carta, non più accompagnata dall'incremento di beni reali e servizi. Che però viene usata per comprare tutto: il consenso della politica; l'informazione; gli organismi sopra nazionali che disegnano le regole del gioco; i controllori; la ricerca universitaria.

      Hanno esagerato. Sanno che deve finire ed ora hanno un solo problema: come trasformare quella ricchezza di carta nei nostri beni reali (aziende, terreni, case, oro, etc. Pubblici e privati). A questo serve la recessione indotta, decisa a tavolino. A questo servono le "cessioni di sovranità" ad istituzioni che non possiamo controllare.

      Quando avranno finito, ripartirà l'inflazione, gonfiando il valore delle cose che stanno comprando in saldo.

      E' per questo che dobbiamo diffondere la consapevolezza dei rischi e cambiare al più presto le regole del gioco. E classe politica dirigente, che ha chiuso gli occhi su tutto, al gran completo, in cambio del diritto di mantenere squallidi privilegi e continuare a fare interessi di bottega. Coi nostri soldi.

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Ho bisogno di critiche costruttive.

Educazione, pazienza, capacità di ascolto e impegno ad evitare polemiche sono armi potenti che possono rendere prezioso il contributo di tutti. Usiamole.